MUSSOMELI – Erano in tanti questo pomeriggio alle esequie del presidente Michele Mingoia, celebratesi nella sua parrocchia di Sant’Enrico che ha frequentato e servito nell’arco della sua esistenza. C’era il coro parrocchiale che ha animato la liturgia. C’erano i confrati con la bandiera e lo stendardo della confraternita di cui fu anche presidente, c’era il labaro della comunità parrocchiale con ben visibile l’icona di Gesù Nazareno, c’erano le suore Mercedarie, c’erano i numerosi amici anche dei paesi vicini, e c’era il personale della banca San Giuseppe che, per un ventennio sotto la direzione del direttore Carmelo Cordaro, presente alle esequie, ha governato l’istituto bancario. C’era anche la dirigenza della Banca “Toniolo” di San Cataldo che ha incorporato la “San Giuseppe”; erano veramente in tanti con una chiesa silenziosa e gremita dove hanno partecipato alla liturgia fra canti, omelia e preghiere. Ceri accesi, allorquando è iniziata la celebrazione con il Canto “Eccomi” mentre il celebrante Padre Francesco Mancuso, i sacerdoti Padre Liborio Franzù, Padre Salvatore Tuzzeo ed il diacono Pierenzo Costanzo si avviavano verso l’altare. In prima fila i familiari e parenti- “Oggi siamo qui presenti in chiesa numerosi con sentimenti di affetto e di stima verso il nostro fratello Michele perché lascia sicuramente un ricordo”, ha esordito nella sua omelia il parroco don Francesco Mancuso. Infatti la sua presenza nel territorio non è passata inosservata, quanto piuttosto attiva, attenta e disponile all’ascolto. Sul sagrato della chiesa, sistemata la bara sulla macchina funebre, la preghiera finale e poi il viaggio verso l’ultima dimora.