E’ venuto a mancare oggi, lunedì 9 ottobre, dopo una breve ma inesorabile malattia il dott.Vittorio La Placa, per lungo tempo giudice del Tribunale di Caltanissetta.
Giurista appassionato e cultore del diritto, il dott.La Placa è entrato in magistratura nel 1997, dopo un breve periodo di lavoro negli uffici amministrativi delle aziende sanitarie di Palermo e Caltanissetta.
Ha affiancato sempre al suo lavoro di magistrato la ricerca universitaria, lavorando per anni come docente a contratto di diritto amministrativo presso l’Università di Catania.
Sin dall’inizio della sua carriera si è contraddistinto per la passione e l’impegno.
Pretore del Lavoro prima e poi per tanti anni giudice del lavoro presso il Tribunale di Caltanissetta, che è certamente l’ufficio ove maggiormente ha lasciato il segno.
Raffinato giuslavorista, non si è limitato a svolgere diligentemente il suo lavoro, ma si è impegnato a fondo anche nella formazione, svolgendo mirabilmente l’incarico di formatore decentrato del Consiglio Superiore della Magistratura.
Da ricordare anche il suo impegno nella magistratura associata, nell’ambito della corrente UNICOST di cui andava fiero di far parte e all’interno della locale sezione dell’Associazione Nazionale Magistrati, in cui ha ricoperto incarichi direttivi.
Nello svolgimento della sua carriera ha poi cambiato funzioni e città, continuando a nutrire la stessa passione per il suo lavoro anche nel settore penale.
Giudice delle indagini preliminari al Tribunale di Enna prima, poi applicato alla sezione migrati del Tribunale di Palermo ed infine di nuovo al Tribunale di Enna, stavolta a presiedere i collegi penali al dibattimento
E, a riprova della sua infinita passione per il diritto, il dott.La Placa ha svolto pure, con encomiabile impegno, la funzione di giudice tributario presso la Commissione Tributaria di Caltanissetta prima e poi anche di Presidente di Sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Palermo.
I colleghi del dott.La Placa, affranti per la sua prematura scomparsa, non lo ricordano tuttavia solo per la sua professionalità, ma principalmente per le sue doti umani, per la sua disponibilità, per la sua generosità e perché, semplicemente, hanno avuto il privilegio di lavorare con lui.