Primopiano

Gela. Sparatoria in centro urbano: un arresto per triplice tentato omicidio aggravato

Il Procuratore della Repubblica f.f., in merito all’esplosione di colpi di arma da fuoco avvenuta in contrada Catarossone-Santa Lucia , agro di Gela, la mattina del 19 ottobre 2023 ha proceduto a convalidare il l’arresto già effettuato dal Commissariato PS di Gela e dalla Squadra Mobile di Caltanissetta la stessa sera dei fatti.

Si tratta di un cittadino gelese accusato dei reati di triplice tentato omicidio aggravato e detenzione e porto in luogo pubblico di arma da sparo.
Il fermo e l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere è stato reso possibile dalla convergenza di elementi immediatamente raccolti grazie alla professionalità della Polizia Giudiziaria operante, messi a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di turno il
quale, nei tempi di legge, ha proceduto sapientemente a motivare richiesta di convalida del fermo al G.I.P., anche in considerazione della circostanza secondo cui la persona immediatamente ricercata
si era inizialmente resa irreperibile sino alla serata del 19 ottobre quando si è presentata unitamente al difensore nei locali del Commissariato di Gela.

Il Procuratore ha potuto anticipare soltanto alcuni elementi dell’indagine.

La conferma della dinamica dei fatti e dell’identità dell’accusato sono state individuate grazie alla ripresa della telecamera di videosorveglianza pubblica (l’unica) presente nelle vicinanze del luogo dell’agguato. Ciò ha contribuito ad individuare l’autore del gesto; a tale proposito la Procura di Gela rinnova l’invito a rendere funzionale il sistema di videosorveglianza pubblico che risulta essere stato approntato, stante l’estrema utilità a fine di indagini ma altresì con
riguardo alla prevenzione di fatti costituenti reato.

È importante sottolineare che c’è ancora nel territorio troppa disponibilità di armi da sparo detenute illegalmente ed alle quali taluni fanno ricorso per dirimere controversie annose (come nel caso del fermo effettuato determinato da dissidi in tema di confini terrieri), ovvero ogni altra questione di attrito o incomprensione nei rapporti interpersonali, anche se di minima importanza.

Per il Tribunale “il ricorso al facile utilizzo di armi detenuto illegalmente (l’arma utilizzata per il triplice tentato omicidio non è stata rinvenuta) costituisce un fenomeno di grave allarme sociale in ordine al quale questa Procura della Repubblica e le Forze dell’Ordine tutte sono impegnate in un’azione continua
di contrasto e di rispetto della legalità”.

Condividi