“Siamo moderatamente soddisfatti per la decisione della Cassazione, ma continua il dramma per i miei due assistiti per i quali non è ancora finita”. Così a LaPresse Ninni Reina, l’avvocato difensore di Silvana Saguto, ex presidente del tribunale per le misure di prevenzione del tribunale di Palermo e del marito dell’ex magistrata, l’ingegnere Lorenzo Caramma. Entrambi imputati, insieme ad altre 10 persone, nel processo per lo scandalo dei beni confiscati alla criminalità, erano stati condannati in Appello alla pena di 8 anni e 10 mesi e a 6 anni e due mesi per i reati di concussione e corruzione. Oggi la Suprema Corte ha rinviato gli atti del processo alla corte d’Appello di Caltanissetta per la rideterminazione delle pene, in quanto alcuni reati sarebbero prescritti. Tutto lascerebbe pensare che le condanne più alte, che erano state inflitte in Appello scenderanno, dopo la rimodulazione, intorno ai 4 anni, soglia sotto la quale, gli imputati non andranno in carcere.