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Caporalato. UGL: “Il lavoro deve nobilitare l’uomo, non ucciderlo”

Redazione 2

Caporalato. UGL: “Il lavoro deve nobilitare l’uomo, non ucciderlo”

Lun, 02/10/2023 - 17:07

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“Il caporalato è un problema nel problema, per combatterlo occorre la massima mobilitazione di tutti: istituzioni, imprese, associazioni e organizzazioni sindacali. E’ tutto un intreccio che porta ad un’unica conclusione: la violazione dei diritti.

Ogni lavoro deve essere dignitoso. L’operazione ancora in corso, dalle prime ore di oggi,  a Policoro, Scanzano Jonico, Pisticci e Bernalda, per l’associazione a delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro che stanno eseguendo Carabinieri della Compagnia di Policoro e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Matera, conferma lo sforzo messo in campo per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli impegnati nei campi, in special modo nel metapontino”.

Lo denuncia il Segretario Provinciale dell’Ugl di Matera, Pino Giordano per il quale, “zone nel nostro territorio materano in occasione della campagnata di frutta e ortaggi, potrebbero essere gestite dal caporalato e da varie organizzazioni non ben definite dove facile preda possono essere le attività illegali d’intermediazione e commercio di manodopera umana: ora si aggiunge a ciò anche lo sfruttamento di manodopera straniera che aggrava e mette sempre più un evidenza la persistenza e la pervasività del fenomeno. Le donne sono le più predisposte a lavorare nei campi, dove le proprie dignità sono calpestate essendo sfruttate e sottopagate.

Combattiamo tale vergognoso fenomeno riconoscendo i diritti del lavoratore, non schiavo, ridando dignità. Uniamoci nella lotta all’illegalità in Basilicata, regione sulla quale come Ugl siamo intervenuti ripetutamente, affinché si smantellino fenomeni di caporalato locali e stranieri che guadagnano illegalmente alle spalle della povera gente sfruttandoli.

Immenso è il sacrificio delle poche unità delle forze dell’Ordine a cui abbiamo sempre posto la nostra grande affezione, gratitudine, e pur essendo encomiabile il loro impegno e sacrificio, costituiscono degli elementi ostativi al mantenimento della legalità nel mondo del lavoro agricolo in genere, ed in particolare ora per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli impegnati nei campi in special modo nel metapontino. Purtroppo se ne ricorda di questa povera gente solo quando ‘ci scappa il morto’, non dobbiamo ricordarci di questi lavoratori, donne, uomini ed adolescenti esclusivamente nel momento di incidenti. Al primo posto – conclude Giordano – viene rispetto della dignità, il lavoro deve nobilitare l’uomo, non ucciderlo”.

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