Dopo anni di attesa e di interruzione a causa delle misure di prevenzione contro il Covid, torna a Caltanissetta lo storico corteo in costume medievale normanno. La manifestazione è giunta alla sua diciottesima edizione e riesce ad attirare curiosità e interesse da parte degli spettatori che si soffermano ad ammirarla.
Tutto è organizzato, senza alcun contributo economico pubblico o sponsor privati, dall’associazione Santa Maria degli Angeli di Caltanissetta presieduta da Olga Valenza e della quale fa parte un gruppo di cittadini appassionati di storia e pieni d’amore per le tradizioni della città.
Il XVIII Corteo Storico Medievale Normanno è una rievocazione di eventi e personaggi storici che hanno vissuto e influenzato la storia medievale di Caltanissetta.
l figuranti del corteo si daranno appuntamento alle ore 16.00 nell’atrio della Biblioteca Scarabelli, sede concessa dal Comune di Caltanissetta che ha patrocinato l’evento con particolare interesse rivolto dal Sindaco Roberto Gambino e dall’assessore Fabio Caracausi.
Lì si potranno cambiare d’abito e radunare secondo l’ordine d’uscita dando il giusto spazio agli sbandieratori, che introdurranno il corteo, e al Conte Ruggero, anche quest’anno interpretato da Silvio Alaimo, e alla Contessa Adelasia. I due protagonisti intercederanno per le vie storiche in groppa a due cavalli.
Alle ore 17.30 la rievocazione storica partirà da Corso Umberto I davanti la chiesa S. Agata e la statua di Umberto I per scendere fino all’antico gioiello nisseno: l’antica “Matrice”, la chiesa di Santa Maria degli Angeli ancora presente alla periferia dello storico quartiere e davanti il cimitero.
I figuranti, in abiti d’epoca, rievocheranno l’ingresso in città del Gran Conte Ruggero d’Altavilla, vittorioso dopo la Battaglia di Cerami contro gli arabi che dominavano la Sicilia.
Il tragitto che è stato scelto, e attorno al quale disporsi per vedere la manifestazione inizia in Corso Umberto e prosegue in Piazza Garibaldi, Corso Vittorio Emanuele, via Paolo Emiliani Giudici, via San Domenico, Piazza San Domenico, via Angeli (nella quale è presente un Murales che rievoca una possibile immagine di questa splendida donna) e Castello di Pietrarossa. Lì sarà raggiunta la “meta” finale, Santa Maria degli Angeli.
L’intento dell’associazione promotrice presieduta dalla professoressa Olga Valenza, infatti, è quello di accendere i riflettori su un monumento che, nonostante il suo valore storico e architettonico, è troppo spesso lasciato chiuso e inutilizzato. Una sgradevole tendenza che, come ricordano i promotori dell’associazione omonima, ha radici molto antiche: “Già Garibaldi dopo il suo passaggio, dimenticò di sconsacrarla e di farla dipingere di rosso come fece per le altre chiese, e ora che finalmente è stata restaurata e resa agibile, ci si dimentica sempre di utilizzarla, valorizzarla in modo continuativo e sistematico”.
Una trascuratezza portata avanti ancora oggi nonostante sia adibita in un luogo facilmente raggiungibile e, nonostante sia nel cuore del centro storico, ha un ampio parcheggio da poter utilizzare.
I figuranti, dunque, potranno soltanto passare davanti la chiesa ma non entrarvi. Dovranno, dunque, fare un’inversione di rotta e rientrare verso San Domenico. Il Sacerdote Antonio Lo Vetere e il parroco di San Domenico Don Giuseppe Di Rocco celebreranno lì la Santa Messa alla quale parteciperanno i figuranti e i cittadini che vorranno essere presenti.
La manifestazione, al termine della celebrazione, proseguirà a Piazza San Domenico dove si concluderà tutto tra musica e danze. Per l’occasione i figuranti, infatti, sono stati istruiti dalle insegnanti Mirella Curatolo, Maria Josè Lombardo e Laura Mancuso.
“Ci piacerebbe tornare a far vivere Santa Maria degli Angeli restituendole onore e lustro – hanno proseguito gli organizzatori -. Le ristrutturazioni e le modifiche al progetto originario purtroppo hanno fatto perdere la volta a botte che amplificava l’acustica rendendola ottimale. Le nuove tecnologie, però, possono ovviare a questa criticità.
La Giostra di Sulmona, in Abruzzo, arriva a 600 figuranti in costume, mentre a Caltanissetta possiamo contare al massimo su 150 attori, qualche sbandieratore e virtuoso della frusta, qualche cavallo, qualche balestra. Eppure questa chiesa è una delle pochissime, che sono orientate al tramonto del Solstizio d’estate, quindi l’inverso delle norme cristiane e antichissime usanze pagane che privilegiano l’alba. Forse annuncia la profezia di Daniele sulla venuta di San Michele Arcangelo, ma essendo sempre chiusa non si è ancora potuto verificare se il Sole batte sull’altare. I nostri vecchi assicurano che battesse sull’occhio onniveggente contenuto in un triangolo, che lo sovrastava… ma non sappiamo se esistono prove fotografiche.
Caltanissetta è stata la quarta città di Sicilia in ordine di grandezza e importanza. Questa caratteristica, però, è ignorata e nessuno ormai la sottolinea più”.
Per l’associazione, infatti, c’è poco orgoglio nisseno e troppe critiche poco costruttive.
Ritornare a riscoprire le tradizioni, anche soltanto guadando il corteo medievale di domenica 29 ottobre alle ore 17.30 è già un buon inizio per tornare alla “retta via”.
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Foto: Renato Riggi