SAN CATALDO. Si è tenuto il Consiglio Comunale per l’elezione dei componenti del FUA, l’Unione dei Comuni denominata “Area Urbana Funzionale della Sicilia Centrale”, composta dai Comuni di Caltanissetta, Delia, Enna, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco e Sommatino.
Si tratta di un ente locale autonomo, finalizzato all’esercizio associato di funzioni e servizi. In sostanza, nei prossimi anni le scelte strategiche sullo sviluppo del territorio e sull’allocazione delle risorse verranno prese dagli organi di tale Unione.
I singoli Consigli degli enti che compongono il FUA sono chiamati a designare tra i propri componenti tre Consiglieri Comunali che andranno a comporre il Consiglio dell’Unione. L’art. 11 dello Statuto prevede, a tal fine, che due siano scelti tra i consiglieri della maggioranza e uno tra quelli della minoranza.
Su questo argomento si registra una presa di posizione fortemente critica da parte del Pd sancataldese. che in una nota ha sottolineato: “Al termine di una lunga quanto inutile discussione, poiché le decisioni erano già prese con accordi sottobanco, in pieno stile Prima Repubblica, il Consiglio Comunale ha votato in unica votazione dando la possibilità a ciascun consigliere di esprimere 3 preferenze (numero pari ai posti da assegnare).
I gruppi consiliari di minoranza PD, Le Spighe e Riprendiamoci la Città hanno manifestato il proprio dissenso chiedendo di procedere con il “voto limitato”, meccanismo secondo cui ciascun elettore può indicare un numero massimo di preferenze inferiore a quello dei posti da ricoprire, in questo due. Si tratta dell’unico modo per impedire il formarsi di blocchi di “maggioranza” e garantire l’astratta possibilità a tutte le minoranze di eleggere un candidato.
Così prevede tra l’altro la normativa in occasione ad esempio dell’elezione dei Revisori dei Conti (art 234 Tuel) e, secondo la costante giurisprudenza amministrativa, costituisce una tecnica tradizionalmente preordinata alla realizzazione di una funzione di garanzia delle minoranze”.
Secondo il Pd: “L’Amministrazione Comparato in Consiglio Comunale ha violato ogni principio democratico, imponendo tre nomi tutti espressione della maggioranza: V. Naro, Alù e Sorce. Si è formata, di fatto, una nuova maggioranza, così come denunciamo da mesi, composta da 5 Consiglieri tra M5S e Primavera Sancataldese e 5 Consiglieri di centro destra, da FDI alla Lega a Forza Italia, che in modo dittatoriale hanno votato i tre componenti escludendo la minoranza.
Soltanto due anni fa ci siamo candidati e abbiamo vinto le elezioni perché abbiamo proposto un modo nuovo, giovane e alternativo di fare politica, lontano da certe logiche. Oggi, invece, contro la volontà popolare si è formato un “sistema” dentro il quale confluiscono interessi della destra e di chi si è professato di sinistra e oggi fa esattamente l’opposto”.
Il Partito Democratico di San Cataldo