Tra le tante caratteristiche, o per meglio dire capacità, dell’individuo se ne riconosce una in grado di affermare un’originalità personale che abbatta le convenzioni e che lo possa condurre a ottenere risultati nel lavoro e nella vita in generale.
La creatività, il talento creativo è un qualcosa intrinseco all’uomo, un fatto naturale che trova maggiore forza quando si è bambini, e che poi, con la realtà della vita, a mano a mano che il tempo passa e le esperienze insegnano, si indebolisce tanto da spegnersi, addirittura, per alcuni.
Una capacità innata, dunque, che andrebbe riscoperta, stimolata, potenziata affinché il processo che la regola possa diventare uno strumento in grado di comunicare all’esterno ciò che si ha dentro e, tuttavia, rendere il risultato un modello, un esempio, una condivisione d’esperienze.
Ad esempio, allenare e stimolare la propria creatività permette di pensare in modo elastico, di produrre idee originali, di avere capacità di sintesi e di analisi dei problemi.
Non sempre, a ogni modo, è semplice definire la creatività e il suo processo. Per gli scrittori, talvolta, si è sempre pensato che vengano colti da un’improvvisa ispirazione, una musa che afferri loro la mano e la trasporti sul foglio. Eppure, anche gli scrittori più celebri o i meno celebri hanno un metodo, un qualcosa che li consenta di stimolare il processo creativo e, dunque, di costruire una solida base per il loro lavoro di scrittura.
E allontanando la visione dello scrittore chino sulla scrivania in solitudine, la creatività è una cosiddetta soft skill anche in altri ambiti lavorativi, tanto che inserire all’interno di un team una mente creativa possa condurlo a un’innovazione più lesta e originale.
Per stimolare la propria creatività è bene tenere accesa l’antenna della curiosità, ampliando sempre di più le conoscenze e ricercando e scoprendo; bisogna inserirsi in un ambiente ricco di stimoli, come fotografie che ispirano, un taccuino su cui appuntare idee; trovare nell’errore un nuovo modo di agire e una nuova occasione per sperimentare e rivedere la propria idea; riuscire a creare associazioni tra elementi diversi, magari lasciandosi trasportare da uno o da tutti i cinque sensi.
Potenziare il talento creativo significa anche essere aperti al cambiamento, alla forza della trasformazione per poter avanzare verso una evoluzione che non sia caratterizzata dai preconcetti, ma che al contrario consenta un’apertura piena e consapevole.