La seconda sezione della Corte d’appello di Palermo ha assolto da un capo di accusa l’imprenditore di Partinico (Palermo) Benedetto Antonio Bacchi, detto Nini’, e gli ha ridotto la condanna per mafia e autoriciclaggio da 18 anni a 13 e 9 di reclusione. Ridotto anche l’importo della confisca dei beni, ora quantificata in 2.839.000 euro, un milione in meno della prima decisione. La sentenza di secondo grado del processo Game Over conferma quasi del tutto la decisione della quarta sezione del Tribunale del capoluogo siciliano, risalente al 26 ottobre 2021.
Unico assolto e’ Antonio Pantisano Trusciglio, che aveva avuto due anni e 9 mesi. Pena ridotta, per la mancanza di querela (effetto della legge Cartabia) per due capi di accusa, nei confronti di Francesco Lo Iacono, classe 1980, che passa da 4 anni a 3 e 4 mesi; stessa ragione per Fabio Lo Iacono e Maurizio Primavera, che adesso dovranno scontare 3 anni, con uno sconto di 4 mesi rispetto al primo giudizio; due mesi di riduzione (da 18 a 16) per Francesco Lo Iacono, classe 1976.
Mentre Francesco Regina e’ morto e il reato e’ estinto. Bacchi aveva cercato anche di accreditarsi come dichiarante, pronto a rivelare tutto quello che sapeva sugli affari di Cosa nostra, ma non era stato creduto ed era stato condannato per concorso esterno, autoriciclaggio, fitt (AGI)izia intestazione di beni. L’inchiesta, condotta dalla squadra mobile di Palermo e dai pm della Dda Amelia Luise e Giovanni Antoci e coordinata dall’allora procuratore aggiunto Salvatore De Luca (oggi capo della Procura di Caltanissetta), aveva alzato il velo sul tesoro di un imprenditore che dal nulla era arrivato a controllare 700 agenzie di scommesse on line. Il cuore delle attivita’ era a Malta, ma i soldi per finanziare una simile espansione aziendale sarebbero arrivati dalle cosche locali, ad iniziare dalla famiglia di Partinico, con cui Bacchi avrebbe avuto solidi agganci.
Le altre condanne (quelle confermate) riguardano Diomiro Alessi, Domenico Bacchi (fratello di Nini’), Vito Alessio Di Trapani e Giuseppe Italo Pecoraro (2 anni ciascuno), Maicol Di Trapani (2 anni e 8 mesi), Salvatore Ingrasciotta (3 anni), Alessandro Rosario Lizzoli (2 anni e 8 mesi), Francesco Paolo Pace (3 anni e 4 mesi) e Antonio Grigoli (2 anni e 8 mesi).