MARIANOPOLI – I Consiglieri Comunali del gruppo consiliare di opposizione Forza Democratica Marianopoli, Calogero Casucci, Grazia Noto e Calogero Vaccaro, con una nota del 30 agosto scorso hanno presentato una mozione relativa al disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri in data 2 marzo 2023 su “Disposizioni per l’attuazione della autonomia differenziata delle regioni a Statuto ordinario”. Ciò al fine di far approvare al Consiglio comunale un Ordine del Giorno con il quale il suddetto Organo Istituzionale esprima la propria preoccupazione e la propria contrarietà al disegno di legge sull’autonomia differenziata così come attualmente formulato. A tal fine i suddetti consiglieri comunali hanno chiesto al Presidente del Consiglio Comunale di Marianopoli, Maria Luisa Calabrese, ai sensi dell’art. 26del Regolamento del Consiglio Comunale, di volere portare all’attenzione del Consiglio Comunale la suddetta “Mozione”. Con la suddetta mozione i consiglieri Casucci, Noto e Vaccaro, rilevano che:
– il Governo nazionale ha inserito tra le proprie linee programmatiche la scelta di intervenire sull’assetto istituzionale della Repubblica attraverso la modifica dei rapporti tra centro e periferia;
– il Ministro per gli Affari Regionali
e le Autonomie Roberto Calderoli ha predisposto uno schema di riforma noto come
“Autonomia differenziata”;
– in data 2 marzo 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato un Disegno di Legge avente ad oggetto: “Disposizioni per l’attuazione della autonomia differenziata delle regioni a Statuto ordinario” che è stato presentato alle Camere e di cui è stato avviato l’iter di approvazione al Senato (DDL AS 615), con l’obiettivo di definire la cornice procedurale per l’attuazione di quanto previsto dall’art. 116 terzo comma della Costituzione, il quale prevede che possano essere attribuite alle Regioni a statuto ordinario forme e condizioni particolari di autonomia concernenti le 20 materie di cui all’art. 117 comma 3 e le tre materie indicate allo stesso art. 117 comma 2 relative alle lettere “ l”, “n” ed “s”.
– il disegno di legge presentato dal governo ha suscitato consistenti perplessità e notevoli critiche, da parte di studiosi e costituzionalisti, da parte di numerose Regioni, da parte degli organismi rappresentativi di Comuni e Province, che individuano il rischio di una frammentazione del tessuto istituzionale della Repubblica ed una non chiarita distinzione tra competenze legislative e funzioni amministrative e la conseguente indeterminatezza e confusione su quali verranno effettivamente attribuite e su come verranno salvaguardate anche sotto il profilo finanziario le funzioni pubbliche oggi assicurate dagli enti locali;
– nel disegno di legge, ancorché adesso contenga alcune delle modifiche e integrazioni richieste nel parere formulato dalla Conferenza unificata, non viene assicurata la centralità del Parlamento, né il ruolo degli enti locali, soprattutto per quanto riguarda la individuazione, la definizione e il finanziamento dei LEP;
– il testo proposto tende a cristallizzare di fatto i divari tra Nord e Sud del nostro Paese, in termini di reddito, di livelli di occupazione, di istruzione, della qualità della assistenza sanitaria, delle politiche sociali, della qualità della vita, che continuano a permanere e in alcuni casi si allargano;
– l’attuazione della autonomia differenziata deve vedere la condivisione di cittadini, comunità, Comuni ed essa riguarda proprio ed anzitutto i territori e la popolazione della nostra regione e del Mezzogiorno più in generale, che sono aree in maggiore sofferenza, ancor più dopo la crisi derivante dalla pandemia da covid-19;
– è oggi più che mai necessaria invece una forte caratterizzazione di un moderno meridionalismo non solo in funzione dei principi di uguaglianza sanciti dalla Costituzione italiana ma perché senza lo sviluppo economico e civile del Mezzogiorno non potrà mai esserci uno sviluppo equilibrato e sostenibile dell’Italia e un efficiente recupero delle differenze rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea;
– il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha più volte e con interventi pubblici esortato tutti i rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli ad essere impegnati in azioni che non lascino indietro i più deboli, sia che si tratti di singole persone sia che si tratti di intere Regioni;
– i diritti sociali rappresentano un capitolo fondante del patto istituzioni-cittadini, mentre l’attuazione della autonomia differenziata, per come è stata finora formulata, delinea un assetto istituzionale che mina la solidarietà nazionale rendendo strutturale la diseguaglianza e ritenuto che il modello di regionalismo configurato dal disegno di legge governativo non è sostenibile anche alla luce dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione della Repubblica e che è necessario sviluppare un confronto che coinvolga istituzioni, partiti, cittadini, università, realtà associative, comunità ed esperti al fine di fare pesare la volontà popolare che mira a garantire il principio di eguaglianza tra cittadini e tra i territori e assicurare l’unità nazionale, che non può̀ essere un semplice sentimento, ma un principio che deve tenere insieme le comunità del Nord e del Sud.
Pertanto i consiglieri Casucci, Noto e Vaccaro con la mozione, chiedono al Consiglio Comunale l’approvazione di un Ordine del Giorno con il quale il suddetto Organo Istituzionale:
– esprima la propria preoccupazione e la propria contrarietà al disegno di legge sull’autonomia differenziata così come attualmente formulato;
– riaffermi la propria volontà di contrastare l’ipotesi che si possa dare vita ad un Paese diviso tra cittadini di serie A e di serie B;
– aderisca alle iniziative che hanno già visto partecipi centinaia di Comuni nella richiesta al Presidente della Repubblica di intervenire per chiedere di farsi portavoce della non disparità di trattamento per territori e cittadini del Sud;
– chieda che la Regione Siciliana non venga ancor più penalizzata dalla adesione acritica e dalla accondiscendenza manifestata dal Governo della Regione nei confronti della attuale impostazione data all’autonomia differenziata, rivendicando invece per la nostra Regione ed i suoi cittadini una riproposizione fattiva del dibattito sull’autonomia speciale che in conseguenza dell’autonomia differenziata risulterebbe fortemente penalizzata e in posizione di retroguardia proprio rispetto alle competenze attribuite dal nostro statuto e non più adeguate;
– chieda che le forze politiche e parlamentari della Regione Siciliana colgano e siano all’altezza nella sfida della responsabilità anche individuando soluzioni e percorsi che portino ad una rigenerazione della nostra autonomia, non per generare nuovi privilegi, ma per assicurare positivi vantaggi alla nostra comunità regionale;
– impegni il Sindaco a rappresentare in tutte le sedi necessarie il punto di vista espresso dal Consiglio Comunale;
– impegni il Sindaco ad assumere iniziative che facciano pesare l’orientamento della nostra comunità come rappresentato nel presente atto di indirizzo, verso principi di autonomia che assegni a tutte le realtà del nostro paese uguali opportunità di benessere civile e sociale ed impegni il Presidente del Consiglio ad inviare la deliberazione di approvazione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei ministri, ai Presidenti di Camera e Senato, ai gruppi parlamentari di Camera e Senato, al Presidente della Regione, al Presidente della Assemblea Regionale Siciliana, ai gruppi parlamentari dell’Ars.