Fonti dichiarano che la letteratura in generale si sia sviluppata dapprima in Francia nell’epoca dell’Alto Medioevo con la stesura di primi testi attraverso due diverse lingue: d’oc e d’oil.
In Italia, invece, si fece avanti nel 1200 con Dante, Boccaccio e Petrarca, e con la lingua volgare fiorentina, definita, poi unitaria.
La
parola “letteratura” è un sostantivo femminile che deriva dal latino litteratura,
derivato a sua volta di littĕra e littĕrae, ovvero lettera, e
inteso come scrittura e, poi, conseguentemente come, conoscenza di cultura. È
una disciplina che si studia all’interno delle scuole, delle università e
rappresenta il simbolo di una cultura che nel tempo è stata capace di evolversi
e di apportare benefici all’intera società, considerando, in particolare, il
fatto che tempo addietro non vi erano ancora gli attuali strumenti di
comunicazione e, dunque, leggere, scrivere risultavano alcune delle attività
principali, pratiche quotidiane di cui non si poteva fare a meno. Difatti,
oggi, il ruolo o, per meglio dire, l’immagine della letteratura sembra
cambiata, anche nella forma; un primo esempio ne è la nascita degli e-book,
libri elettronici da leggere su un dispositivo elettronico.
Eppure, al di là dell’evoluzione del tempo, lo scopo della letteratura resta quello di arricchire le conoscenze umane, migliorandone addirittura il lessico; e, altresì, quello di impreziosire l’immaginazione, la fantasia, condividendo esperienze umane scritte, addirittura, da chi si trova non solo geograficamente lontano rispetto al lettore, ma anche da chi ha fatto la Storia del mondo e che ora non c’è più.
La letteratura arricchisce la nostra vita, in un certo senso la influenza. Essa ci permette di riflettere e di acquistare consapevolezza di chi siamo, di chi potremmo essere e, soprattutto, ci consente di comprendere il prossimo, anche soltanto attraverso la sua esperienza che potrebbe essere comune alla nostra.