Il Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi ricorda Giorgio Napolitano: “È stato un punto di riferimento importante come presidente della Camera.
In quel ruolo mi nominò membro della Commissione stragi, ed ho avuto l’orgoglio di essere poco dopo sostituito da lui nella Commissione della Rai che mi fu tolta da Irene Pivetti; il ricordo non è di una sottrazione ma di una rassicurazione dal momento che la carica passo ad un uomo della sua statura. Di Napolitano ricordo un suo gesto memorabile nel contrasto con i magistrati che avevano ordinato alla Guardia di Finanza di entrare alla Camera dei Deputati, e da lui fermamente respinti.
E ne ricordo, inoltre, la sua attenzione ai temi della cultura. Nel 2010 lo invitai e venne a Salemi per celebrare i 150 dell’Unita d’Italia, e ad apporre la lapide in cui i nostri nomi furono uniti a quello di Garibaldi. A Salemi in quella occasione inaugurò il museo della mafia. A lui mi rivolsi per scongiurare la diffusione violenta e mafiosa dell’eolico in Sicilia e nelle regioni meridionali.
Oggi che se ne va finisce l’Italia i cui valori si rispecchiavano in quelli di Benedetto Croce firmatario della prima legge sul Paesaggio. Morto Napolitano, muore il Paesaggio”.