Salute

Campofranco, studenti e docenti scendono in strada per chiedere che la loro scuola venga riaperta

Carmelo Barba

Campofranco, studenti e docenti scendono in strada per chiedere che la loro scuola venga riaperta

Mar, 12/09/2023 - 08:23

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CAMPOFRANCO – Chiedono il dissequestro del Plesso “Pirandello”  La comunità scolastica di Campofranco, genitori, alunni e personale docente dei tre ordini di scuola, si è riunita intorno alle 17.00 di ieri 11 settembre davanti ai cancelli del Municipio del paese per manifestare e dar voce al disagio che affligge i docenti e gli studenti di Campofranco, ormai dal 28 ottobre 2022. A partire da tale data, infatti, una serie di problematiche, tra cui il crollo di un sottotetto e di alcuni calcinacci di massa non indifferente, ha portato al sequestro del plesso “Pirandello”, l’unico edificio scolastico del paese dopo la notizia, ricevuta nell’agosto 2020, dell’inagibilità della struttura che ospitava le classi della scuola primaria.  Dopo il sequestro, le varie classi sono state divise e poste in vari edifici: la scuola dell’infanzia è stata collocata nei locali ristrutturati che in passato avevano ospitato il medesimo ordine di scuola; la scuola primaria è stata smembrata e collocata in tre diverse sedi: la classe prima nei locali della scuola  dell’infanzia, le classi seconda, terza e quinta A nella foresteria della Chiesa Evangelica, le classi quarta e quinta B in un’ala del Municipio, insieme alle tre classi della scuola Secondaria di primo grado. Dopo un anno di attività didattica svolta in uno stato di emergenza, la popolazione scolastica (e non solo) chiede il dissequestro del plesso “Pirandello”, avendo il comune completato i lavori di messa in sicurezza, così da consentire ai bambini di godere di locali idonei alla crescita umana e culturale. Gli alunni, durante lo scorso anno scolastico, sono stati penalizzati e privati di molteplici opportunità educative, che la scuola in queste condizioni non ha potuto offrire: in particolare, non hanno potuto usufruire dell’orario completo, sono stati privati del servizio mensa e della palestra, sono mancati i laboratori, la strumentazione digitale e la connessione internet. “Sono proprio i bambini e i ragazzi, commentano gli insegnanti, a gridare, con i manifesti in mano, “Vogliamo la nostra scuola”. Anche noi, insieme ai genitori, vogliamo che questi ragazzi abbiano quello che a loro spetta: vogliamo che abbiano la loro scuola.