Le allieve di Maria Anna Bonaffini e del gruppo nisseno di “Ricamiamo Giocando” continuano a intramare il loro futuro e partecipare a manifestazioni di respiro internazionale conquistando le giurie e i visitatori.
Nell’ultimo anno, con uncinetto e filo, le bambine dai 6 anni in su hanno realizzato opere dal forte significato simbolico. Una passione che cresce nell’abilità, creatività, funzionalità e consente alle allieve di poter raffinare le loro abilità di motricità fine e promuovere una tecnica antica che ancora oggi è apprezzata.
E oltre ad aver realizzato
indumenti e accessori per uso personale – quali borsette granny, top e gonne –
le ragazze, che ogni settimana vengono accolte dalla maestra Maria Anna che
gratuitamente segue questa loro formazione artistica – realizzano si riuniscono
per realizzare manufatti collettivi. Proprio come, anticamente, facevano le
donne davanti ai camini quando ricamavano arazzi o corredo ancora oggi visibile
nei palazzi storici o nei musei.
Tante sono le attività che Maria Anna Bonaffini, ricamatrice nissena iscritta al REIS, registro delle proprietà immateriali della Regione Sicilia e Presidentessa Donne Impresa della Confartigianato Caltanissetta, realizza in collaborazione con MANIDORO S.R.L. di Rimini il progetto “Ricamiamo Giocando”. Una collaborazione che si è estesa anche con la pubblicazione di un libro che funge da manuale per i primi passi nell’apprendimento della tecnica dell’uncinetto e che, per coinvolgere il lettore, narra pure una fiaba ambientata in “Uncilandia”. La ricamatrice ha anche registrato una tecnica di Uncinetto Artistico su telaio (rispettivamente alla S.IA.E. e alla Camera di Commercio di Caltanissetta) per realizzare il “merletto nisseno”.
Attività che camminano parallele con quella delle sue allieve che gratuitamente segue ogni settimana e che, solo nell’ultimo anno, ha supportato nella partecipazione a manifestazioni organizzate in Francia e in Italia. Un “aiuto” che la maestra sottolinea essere soltanto legato a quello organizzativo, propositivo e guida poiché tutto il resto, con ago e filo, è di esclusiva competenza delle sue allieve. Una scelta dettata dal desiderio di far comprendere alle bambine che ciascuna può realizzare manufatti di cui andare fiera e dire “Questo l’ho fatto io” senza alcun intervento esterno.
A Parigi, per l’associazione “France Patcwhork” le allieve hanno realizzato il manufatto collettivo “Il cuore dell’Europa”. Il tema del concorso “Les jeunes poussent 2022” era “Il Cuore” e, sensibilizzate dalla guerra in Ucraina ed immedesimandosi con i loro coetanei che sono dovuti fuggire dalle loro case, le piccole allieve hanno realizzato una bandiera la bandiera dell’Unione Europea con al centro due cuori con i colori dello Stato aggredito e martoriato e, in basso, la bandiera della pace. Il manufatto è stato realizzato con le tecniche del Patcwork, del cucito e dell’uncinetto.
Al salone della creatività Nantes, invece, il tema proposto dall’associazione “Pour l’Amour du Fil” era “I fondali marini dell’Australia” e le ragazze hanno collaborato, ancora una volta in modo sinergico e condiviso, per il quadro “Il mare delle opportunità” realizzando un’opera ricca di pesci coloratissimi.
Anche nella loro madrepatria le bambine della classe di ricamo hanno saputo mostrarsi sensibili e attente alle tematiche di volta in volta proposte dalle associazioni manifestando le loro intenzioni altruistiche non soltanto con il filo intessuto ma anche con i fatti.
In particolare le allieve hanno aderito a un’iniziativa benefica “Copriamo la Piaia per scaldare chi ha freddo” promossa dalla scuola “L’Ago di Capodimonte” da Ida Governatori e finalizzata a sostenere le categorie più fragili offrendo loro un aiuto materiale. Ciascuna allieva ha realizzato almeno una mattonella in lana, tramite la tecnica del Patchwork, che, cucita alle altre, ha dato vita a un’unica coperta che da Caltanissetta è stata spedita all’associazione promotrice che l’ha consegnata a chi aveva necessità di proteggersi dal freddo. Un caldo abbraccio che si è esteso anche all’invio di un altro lavoro realizzato dalla classe nissena di Maria Anna Bonaffini che è stato messo in vendita e il cui ricavato è stato devoluto in beneficienza. Il quadro, che rientrava nella mostra tematica “Il Vento” è stato intitolato “Dammi una carezza”.
Ultima, non per importanza ma soltanto in termini cronologici, è stata la partecipazione a Bolsena Ricama con “I fiori di campo” dove hanno partecipato nella sezione “bambini” e hanno ottenuto una menzione speciale per i loro 10 manufatti presentati insieme come se fosse una mostra collettiva. Al gruppo di Caltanissetta si è aggiunto anche quello di Augusta – curato dalla ricamatrice Maria Stella Giannino – classe sempre collegata al progetto nazionale di Ricamiamo Giocando”. La giuria ha motivato la menzione speciale ““per fantasia, scelte cromatiche e proporzioni tra pieni e vuoti”.
Il tempo passa, la società si evolve, le tecnologie si perfezionano. C’è qualcosa di speciale e di magico nella manualità del ricamo che, però, non tramonta mai ma continua ad andare avanti, oltre il tempo e le distanze riuscendo anche a plasmare la tecnologia a proprio vantaggio. E se proprio le ragazze vogliono stare davanti “a uno schermo” lo possono fare… per poter seguire una delle lezioni di ricamo con un programma di videochat.
Sono quasi 400 le bambine che, nel tempo, si sono iscritte al corso di Maria Anna Bonaffini. Tra queste – nell’ultimo anno – hanno partecipato ai concorsi Alice Pullerone, Federica Cirasa, Melissa Lo Vetere, Aurora Messina, Francesca Stampa, Sofia Maria Nuccio, Giulia Puglisi, Patricia Larecchiuta, Di Francesco Barbara, Alice Cortese, Beatrice Guagenti, Benedetta Guagenti e Sophia Carmela Porcello.
“Sono veramente orgogliosa delle mie allieve – ha commentato la maestra Maria Anna Bonaffini -. Si tratta di bambine dagli 6 ai 12 anni che lavorano a questa antica e preziosa arte nel loro tempo libero. I manufatti realizzati dalle mie alunne sono sempre di altissima qualitá e questa considerazione non arriva soltanto da me ma dai responsabili dei concorsi ai quali partecipano. Ed è proprio per l’amore di questa arte, sbocciata in Maria Anna quando aveva 5 anni semplicemente aiutando la mamma ad “attaccare bottoni” alle camicie e ai pantaloni, che spinge la ricamatrice a tramandare questa arte.
“Inizialmente l’ho fatto con mia figlia e le sue amiche e poi ho deciso di continuare tenendo sempre aperta la porta della mia casa”. E non importa se questa abilità rimarrà soltanto una passione da tenere nel cassetto o si trasformerà in una professione proprio come ha fatto lei. Ricamare è un’attività terapeutica che stimola la mente, rilassa e migliora la salute mentale. E dunque, perché non continuare a promuovere questa arte soprattutto in questa società in cui lo stress troppo spesso fa da padrone a ogni età?