“Cavilli, tra i tanti, con i quali si vanifica il dato concreto, costituito dalla prova dell’elevata esposizione ad amianto, senza cautele”, è il commento a caldo di Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto, alla luce della sentenza della Cassazione che mette la parola fine alle istanze di giustizia dei lavoratori delle Industrie Meccaniche Siciliane esposti ad amianto.
In primo grado, gli accertamenti avevano confermato l’elevata esposizione alla fibra killer degli operai che avevano ottenuto il prepensionamento dall’INPS, ma purtroppo in Appello la Corte di Catania ha ribaltato l’esito, ora confermato dagli Ermellini della Cassazione.
«Sono talmente amareggiato che non riesco a esprimerlo a parole, abbiamo subito un danno enorme, è’ un
verdetto che non può essere accettato – ha dichiarato Calogero Vicario, responsabile ONA della Sicilia e il più
battagliero degli aventi diritto – “pensavamo
che i giudici avessero umanità, mentre per un cavillo si mette in discussione
il rischio di esposizione all’amianto per i lavoratori. Non riesco ad
accettarla. Sono amareggiato perché dal 2008 ci battiamo per i diritti dei
lavoratori siciliani e per far emergere la problematica dell’amianto in
Sicilia. Dall’Appello abbiamo fatto lo sciopero della fame per 100 giorni, io
stesso per protesta mi sono fatto crescere la barba per 1030 giorni e sono
stato preso di petto dalle istituzioni”.
“Il paradosso è che adesso l’INPS ci chiede indietro le somme ricevute
in questi anni – sottolinea – Non sa
cosa può significare questo per noi vittime. Io ho i polmoni pieni di amianto e
ho pagato il prezzo più alto. Adesso servono iniziative per aiutare i
lavoratori che coinvolgano la politica e per contrastare l’INPS”.
“Come Osservatorio Nazionale Amianto proseguiremo con il nostro impegno nelle aule dei tribunali e ancora nelle fabbriche e nei luoghi di vita contro l’amianto e per la tutela della salute. La Sicilia registra un elevato numero di casi di malattie asbesto correlate, tra i quali mesoteliomi, tumori polmonari e asbestosi. Il settimo Rapporto ReNaM dell’INAIL riporta 1810 casi solo di mesotelioma dal 1992 al 2018, il 5,7% del totale in Italia. Fondamentale quindi è la bonifica”, ha ribadito Bonanni, che è anche il legale dei lavoratori.
L’ONA prosegue la sua battaglia contro il pericoloso cancerogeno e la tutela dei lavoratori, offrendo assistenza legale gratuita tramite il numero verde 800 034 294 o scrivendo allo sportello on line (https://onanotiziarioamianto.it/sportello-amianto-ona-nei-territori/).