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Sicilia, da 1 mese bagagli smarriti da Punta Raisi. Un turista: “vicenda scandalosa, chiedo l’intervento di Schifani”

Redazione 2

Sicilia, da 1 mese bagagli smarriti da Punta Raisi. Un turista: “vicenda scandalosa, chiedo l’intervento di Schifani”

Gio, 31/08/2023 - 09:26

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L’incidente con incendio che ha bloccato Fontanarossa e dirottato i turisti in altri aeroporti della Sicilia, abbinato agli incendi che sono divampati in tutta l’isola lambendo con le fiamme e rallentando le operazioni di decollo e atterraggio a Palermo e Trapani, quest’estate hanno creato grossi problemi ai turisti e agli operatori che gravitano attorno il settore del volo.

La vicenda ha assunto, in alcuni casi, tinte paradossali che ha portato a far “scomparire” già da un mese un intero blocco di bagagli che, decollati insieme ai loro legittimi proprietari da un aeroporto italiano, in realtà, non sono mai arrivati al carrello di scarico di destinazione di Palermo o – possibilmente ma non certamente – arrivati, spostati in altro luogo e non ancora consegnati.

E delle sorti di queste valigie uno dei passeggeri, Emilio Manao’, sta chiedendo chiarimenti a tutti: dal servizio assistenza aeroportuale alla compagnia aerea e, adesso, anche al Presidente della Regione Sicilia Renato Schifani scrivendo una lettera accorata chiedendo un intervento proficuo.

Un disagio che il siciliano ritiene una beffa ai danni già subiti costantemente con i costi dei biglietti aerei dai prezzi talvolta improponibili al punto da mettere “a rischio” lo stesso rientro a casa per le festività.

“Ho vinto un concorso e lavoro al Nord ma ho scelto di restare a vivere nella nostra magnifica terra ed è per questo motivo che viaggio con frequenza. La mia esperienza è simile a quella di molti siciliani che, purtroppo, spesso si sentono abbandonati dalla nostra stessa Regione e dalle istituzioni che faticano ad ascoltare o combattere per le esigenze dei lavoratori pendolari” ha esordito Emilio Manao’ per introdurre il suo stato di disagio al quale si è aggiunta una vicenda dalle tinte “incresciose e scandalose”.

L’uomo racconta di essere partito per la Sicilia il 1 agosto per godersi quelle meritate ferie che spettano a ciascun lavoratore. Insieme a molti altri passeggeri si è imbarcato con la compagnia “ITA” affidando prima il suo bagaglio agli assistenti che si occupano del check-in. Dopo una partenza slittata per ben 2 ore sono arrivato a Palermo ma delle valigie non c’era nessuna notizia.

“Ho fatto 2 ore di fila al servizio assistenza per segnalare, come anche molti turisti spaesati, la mancanza del mio bagaglio. Attorno a noi, in ogni angolo, erano presenti valigie sparse e incustodite. Molti di noi abbiamo cominciato a guardarci intorno per cercare di capire se ci fosse la nostra ma senza successo. Ci hanno detto che le avrebbero spedite a breve a casa – o nelle strutture ricettive di destinazione per quanto riguardava i turisti – ma da allora siamo ancora in attesa”.

Emilio è rientrato a casa dove aveva qualche indumento e oggetti personali e si è subito immedesimato a chi si apprestava a vivere una breve vacanza senza tutto il necessario che era stato collocato nella valigia della stiva.

“Ci hanno consegnato un modulo per richiedere eventuale rimborso nel caso di acquisti per il necessario… come se un lavoratore oppure un vacanziero avesse tempo da perdere a ricomprarsi i panni evitando così di godersi le ferie e le vacanze”.

La vicenda, però, non si è conclusa perché “è 30 giorni che sono senza valigia e molte cose le ho dovute ricomprare a denti stretti cercando di stare al minor costo possibile. E non tutte saranno rimborsabili.

Questo caso, a mio avviso, si chiama per me appropriazione indebita e chiedo al Presidente della Regione Sicilia Renato Schifani di informarsi sulla vicenda e intervenire anche a tutela della Sicilia che viene danneggiata nell’immagine davanti ai turisti che stanno vivendo questo problema.

Il Presidente ha dimostrato più volte le capacità e la sensibilità giusta di farsi sentire manifestando sempre disponibilità al dialogo, fermezza nel risolvere i problemi, che purtroppo, sono tanti”.

Emilio Manao’, pertanto, si appella al Presidente per chiedere di far costituire la Regione come parte civile di questa vicenda, presentare segnalazione ad Enac per chiedere provvedimenti disciplinari alla Compagnia Ita e, per ultimo ma non per importanza, valutare una compagnia aerea siciliana che possa veramente tutelare il suo popolo e i suoi tanti viaggiatori pendolari.

Senza tutte queste premesse “tornare” o “restare” in Sicilia diventa un’epopea che non tutti saranno pronti a vivere. E il danno sarebbe non solo legato al turismo economico ma allo spopolamento dell’isola.

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