“Vogliamo tranquillizzare la gran parte della cittadinanza gelese onesta, che vive nella legalità, che la Procura di Gela compie il proprio lavoro, unitamente alla polizia giudiziaria e in questo caso le telecamere di videosorveglianza si sono rivelate fondamentali”.
Lo ha affermato il procuratore facente funzioni del Tribunale di Gela, Lucia Musti, a margine della conferenza stampa sulle sei misure cautelari eseguite dalla polizia di Stato nei confronti di altrettanti cittadini romeni, accusati a vario titolo di rissa aggravata, tentato omicidio, lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere.
“Proprio le telecamere – ha continuato Musti – ci hanno consentito a fronte di un reato veramente complicato, qual è la rissa, di potere ricostruire l’evento e soprattutto di poter attribuire ai singoli le penali responsabilità, laddove è emersa una ferocia inaudita. Nonostante uno dei rissanti abbia riportato lesioni guaribili in 8 giorni, comunque ha rischiato la vita. Da questo è derivata la contestazione del tentato omicidio riconosciuta dal gip”. Soltanto due giorni fa a Gela una sparatoria di pomeriggio in pieno centro cittadino. Salvatore Azzarelli, 46 anni, con precedenti per associazione mafiosa, era stato raggiunto da un proiettile mentre viaggiava a bordo di un’auto con la sorella, colpita soltanto di striscio. A sparare due persone a bordo di uno scooter con i volti coperti dal casco.
“La sparatoria dell’altra sera – ha continuato il procuratore Musti – è un evento altrettanto grave sulla quale indaga la Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Noi procediamo unicamente per il delitto di evasione della persona ferita dagli spari. Ribadisco l’importanza di tenere alta l’asticella tutti, e far capire alla cittadinanza che però i risultati si ottengono non solo con l’impegno doveroso della Procura della Repubblica e delle forze dell’ordine ma anche con l’impegno dei cittadini di lavorare anche loro, nel loro piccolo, per la legalità”.