“Toto ha lasciato un bel segno nel mondo, non e’ passato inutilmente e ha lasciato un segno della bellezza con le sue composizioni e con la bonta’ delle sue scelte, non sempre comprese da tutte”.
Lo ha detto il don Gianluigi Panzeri, parrocco della basilica Santi Nereo e Achilleo di Milano, in un passaggio dell’omelia ai funerali di Salvatore “Toto” Cutugno. Nel discorso il parrocco ha ricordato il legame del cantante, scomparso martedi’ all’eta’ di 80 anni, con il quartiere milanese Acquabella e la parrocchia: il matrimonio con la moglie Carla nell’ottobre del 1971 e quella volta a fine degli anni ’70 in cui chiese e suono’ l’organo.
“Era buono, semplice e accogliente” ha sottolineato il parrocco ricordando gli incontri annuali per la benedizione della casa. “Toto ci apriva sempre e ci accoglieva con tanta umilta'” nonostante fosse “un personaggio che ha vinto Sanremo, tanti premi e venduto tanti dischi”. E ancora: “Toto forse oggi entrando nella casa del Padre al coro degli angeli e dei santi dira’ loro ‘Lasciatemi cantare con la chitarra in mano'”.