Domenico Dolce, tornato in Sicilia per festeggiare il suo compleanno, ha attaccato i giovani siciliani ritenendoli poco inclini al sacrificio professionale e troppo dediti ai social. Un attacco che ha subito trovato l’opposizione di chi lo ha invitato a investire seriamente nella sua isola. Nel coro anche Ignazio Giudice in rappresentanza della CGIL.
Se ancora si parla di questione meridionale è perché nessuno (di quelli che possono decidere le sorti) l’ha mai affrontata. E non è un caso che essa sia fonte di disperazione di milioni di genitori preoccupati per i figli disoccupati e, allo stesso tempo, è ragione di stress per tantissimi giovani che da decenni preparano il trolley (non esiste più la valigia di cartone) per realizzarsi fuori: nord Italia e estero.
Per tali premesse, da siciliano che vive in Sicilia non sono disposto a credere che un industriale dell’alta moda come Dolce sconosca il fenomeno, anzi sono convinto che le sue recenti esternazioni siano una sottovalutazione o forse la semplificazione di uno stereotipo.
Uno stereotipo che ci potremmo aspettare da chi qui viene solo in vacanza ma non da un artista che proprio della Sicilia e della sicilianità (anche quella più dura e paradossale) ne ha fatto vessillo nel mondo e anche fatturato.
Fatturato che, data la strigliata ai nostri giovani, mi auguro possa essere investito anche in questa terra dove D&G non hanno un punto di produzione né una boutique (a differenza dei grandi nomi del lusso che stanno arrivando a Taormina, incluso il palermitano Dell’Oglio). La Siclia conosce la deindustrializzazione e anche i provvedimenti che provano a rianimarla (vedi le 2 aree di crisi complessa: Gela e Termini Imerese) con tanti benefici per chi investe. Conoscendo, come tanti miei colleghi, la triste realtà mi offro volontario per fare da cicerone a Dolce e presentare anche tanti giovani siciliani con idee valide che per le banche non sono nessuno e quindi non possono realizzare i loro progetti.
La Sicilia non ha bisogno di lezioncine ma semplicemente di gente che, qui e ora, ha voglia di scommettere sulla sua bellezza. Infine, fra qualche giorno invierò personalmente il materiale prodotto dalla CGIL sicilia in merito alle proposte per rilanciare il SUD partendo dalla terra che NOI amiamo : la SICILIA