Nata con l’arrivo delle prime civiltà nel bacino mediterraneo, la Dieta Mediterranea è un modello, uno stile di vita che non riguarda solo la necessità naturale di dare energie al corpo, ma anche una visione sociale che vede nell’atto di sedersi a tavola e mangiare insieme un momento per curare rapporti sani.

Il termine fu coniato negli anni ʼ60 dal fisiologo Ancel Keys e da sua moglie all’interno del libro a loro firma “How to eat well and stay well the Mediterranean Way”, e si ispirò alle varie usanze, ai costumi e alla cultura dei vari popoli che svilupparono la civiltà occidentale, poi evolutasi.

Nel 2010 “il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale approva l’iscrizione della Dieta Mediterranea nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale, riconoscendo con questa definizione le pratiche tradizionali, le conoscenze e le abilità che sono passate di generazione in generazione in molti paesi mediterranei fornendo alla comunità un senso di appartenenza e di continuità”, così come è riportato all’interno del sito Commissione nazionale italiana per l’Unesco.

Dunque, uno stile di vita che va al di là di una tabella nutrizionale, ma si sofferma anche sulla conoscenza del cibo, sul suo inserirsi all’interno di una cultura improntata sulla tradizione e dove si presta cura e attenzione sin dalla coltivazione dei prodotti alla consumazione del cibo.

Grazie alla sua scelta verso prodotti stagionali, la Dieta Mediterranea viene considerata anche un ottimo strumento di sostenibilità, attenta, dunque, all’ambiente, proprio per il fatto che in tal modo si evitano coltivazioni in serra; inoltre, proprio perché si attiene a un maggiore consumo di frutta, cereali, verdura e legumi, evita le emissioni di gas e si affida sull’impiego di risorse naturali.

Accompagnata da una buona dose di attività fisica tale modello di alimentazione aiuta a prevenire malattie cardiovascolari, il diabete; offre a chi la pratica una maggiore conoscenza alimentare e arricchisce il legame con il proprio territorio.

Importante è anche la capacità della Dieta Mediterranea di rispettare non solo la biodiversità, ma anche di reggere l’equilibrio degli ecosistemi.