“È esplosa di nuovo la questione delle carceri italiane. Sovraffollamento, congestione (come la definisce Luigi Manconi), mancanza di servizi, di bidet per le donne, pochi psicologi, poche attività di lavoro e di socializzazione. Grande sofferenza e grande impotenza. Nordio, di ispirazione garantista e liberale, ha promesso di intervenire: trasformiamo le caserme dismesse in prigioni, aumentiamo gli organici. Ma, come spesso gli capita, sembrano sortite irrealizzabili e solitarie”.
Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del PD, si esprime sulla questione delle carceri in un intervento pubblicato stamattina sull’Espresso.
“Ma poi – si chiede lo storico esponente dem -: la priorità sono gli spazi ulteriori da reperire o piuttosto una popolazione carceraria abnorme, che potrebbe ricevere trattamenti alternativi alla galera? Quest’ultima mi pare la vera questione. Il Ministro Orlando iniziò a muoversi in questa direzione.
Solo il 10% dei 56mila detenuti nel nostro Paese rappresentano un pericolo sociale o per la sicurezza. Molti sono, invece, reclusi per reati minori, con condanne inferiori ai 3 anni. Altri sono vicini alla conclusione della pena; o devono scontare il reato di immigrazione clandestina. Infine, ci sono quelli in attesa di giudizio. Conseguenza di una pratica incivile di arresto, considerata la condizione migliore per far collaborare l’imputato”.