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Caltanissetta, presunto Stalker resta ai domiciliari: rigettata l’istanza di revoca

Redazione 2

Caltanissetta, presunto Stalker resta ai domiciliari: rigettata l’istanza di revoca

Ven, 04/08/2023 - 15:01

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È stata rigettata, dal Tribunale Penale Collegiale di Caltanissetta, l’istanza di revoca – avanzata dal trentacinquenne Marco Michele Bordonaro tramite il suo Avvocato Massimiliano Bellini – mediante cui a fine luglio 2023 era stato richiesto di revocare all’imputato la misura cautelare degli arresti domiciliari attualmente in atto ormai già dall’agosto 2022, oppure, in subordine, di voler disporre nei suoi confronti altra misura meno gravosa, quale l’obbligo di dimora in uno all’obbligo di firma e il divieto di avvicinamento ad Angelo Rotundo e Irene La Placa difese dall’Avvocato Italo Attardo.
A deciderlo è stata la Sezione Penale del Tribunale Ordinario di Caltanissetta, composta dal Presidente Francesco D’Arrigo e dalle altre due Giudici Dottoresse Giuseppina Chianetta e Nicoletta Frasca, in composizione feriale.

L’uomo, ristretto ai domiciliari in via cautelare dall’agosto 2022, dunque ormai da quasi un anno, peraltro con l’ulteriore presidio del “braccialetto elettronico”, per i presunti reati di maltrattamento in famiglia nei confronti dell’ex moglie, nonchè di stalking in danno di quest’ultima e del suo nuovo compagno, infatti, è stato considerato ancora pericoloso per le persone offese – la sua ex moglie e il suo nuovo ed attuale compagno – costituitesi parti civili perché vittime dei reati contestatigli.

Una prima istanza di scarcerazione era stata avanzata e accolta ad agosto del 2022 quando Marco Michele Bordonaro aveva ottenuto la carcerazione domiciliare e dopo avere ammesso di essersi lasciato andare a sentimenti di rabbia quando ha visto l’ex moglie insieme al nuovo compagno e di aver compreso di non avere più molte speranze per ricucire il rapporto.

Nel corso dei mesi successivi, altre istanze di affievolimento della misura dei domiciliari sono state reiteratamente avanzate, ma, sempre respinte per effetto delle opposizioni formulate dalle parti civili: l’ultima, quella di che trattasi, a fine luglio 2023.

L’Avvocato Italo Attardo, difensore di fiducia della donna e del suo compagno, entrambi costituiti come parti civili, in via del tutto conseguenziale, innanzi alla ennesima istanza avversaria, ha immediatamente replicato alla richiesta di scarcerazione, presentando apposita opposizione corredata da numerosi documenti ufficiali – nella quale si denota l’esistenza di un rischio, ancora attuale per le vittime, anche, a causa dell’indole aggressiva e violenta del soggetto imputato dei reati in questione, della gravità dei delitti contestatigli e delle presunte modalità di perpetrazione degli stessi.

Il Tribunale Penale in composizione Collegiale, lette le memorie di entrambi gli avvocati, ha ritenuto opportuno mantenere lo status quo non ravvisando alcun serio elemento – diverso, ulteriore o sopravvenuto rispetto a quelli già valutati – dal quale sia dato determinarne la cessazione o l’affievolimento della misura dei domiciliari.

È stata, dunque, rigettata sia la richiesta di scarcerazione o sostituzione della stessa con altre misure meno restrittive – come il divieto di avvicinamento alle persone offese: decisioni di imponente rilievo giudiziario che evidenziano come la Magistratura sia capace di tutelare le vittime proteggendole da eventuali rischi o pericoli nei quali potrebbero incorrere.

Nell’ordinanza di rigetto emessa, il 1 agosto 2023, dal Tribunale di Caltanissetta avverso le richieste formulate da Marco Michele Bordonaro, infatti, si ribadisce che non sono venuti meno i gravi indizi di colpevolezza necessari ad affievolire le esigenze cautelari già valutate dal predetto Tribunale all’atto dell’emissione dell’ordinanza cautelare: una decisione che rimanda, anche, ad altre emesse dalla Suprema Corte di Cassazione, la quale ha più volte precisato, per come evidenziato nel parere negativo del Pubblico Ministero di turno Dottoressa Benfante oppostasi anch’essa all’accoglimento delle richieste dell’imputato, che gli arresti domiciliari non possono essere sostituiti da altre misure solo in virtù del “mero decorso del tempo di esecuzione pur se accompagnato dalla corretta osservanza dei relativi obblighi, i quali costituiscono parte del nucleo essenziale della misura che si chiede di modificare”.