salute

Caltanissetta, inaugurata la Casa di comunità all’ex ospedale V.Emanuele. È la 2^ in Sicilia

E’ stata inaugurata a Caltanissetta la seconda Casa di comunità in Sicilia.

Ad ospitarla l’ex ospedale Vittorio Emanuele di viale Regina Margherita dove saranno presenti ambulatori specialistici e guardia medica attiva h24.

Presente al taglio del nastro l’assessore Giovanna Volo. “Si tratta – dice Volo – di strutture volute dal decreto ministeriale 77 del 2022 che costituiranno l’approccio alla sanità di pazienti cronici e fragili, senza bisogno di rivolgersi in ospedale. In queste strutture, che saranno aperte h24, ci saranno non solo ambulatori specialistici, il consultorio familiare, ma soprattutto ci saranno i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta.

Questo consentirà alle persone che hanno, o percepiscano, un qualsiasi bisogno di assistenza di potersi rivolgere tranquillamente a queste realtà senza ricorrere all’ospedale.

La presenza a turno dei medici di medicina generale consentirà alle persone di potere avere attraverso questi professionisti un approccio al loro disturbo, o sensazione di acutizzazione di qualche malattia cronica, senza necessità di ricorrere all’ospedale. In questa struttura potrà essere anche effettuato un esame ematochimico dei parametri di base che in 20 minuti darà i risultati e che consentirà al medico che prende in carico il paziente di avere un quadro completo”.

“La casa di comunità – aggiunge – è anche la base della gestione dell’assistenza domiciliare. Per cui molti pazienti che per loro esigenze non possono uscire da casa potranno essere seguiti al domicilio anche in quel caso con telemedicina. Saranno gestiti codici bianchi e verdi poco critici. Per fare un esempio quei pazienti che possono accusare un mal di testa, un capogiro, una crisi lipotimica, invece che recarsi in ospedale, e avere tempi di attesa molto lunghi o disagi di vario genere, possono benissimo venire in queste strutture dove troveranno a qualunque ora del giorno un medico che li prenderà in carico e dopo questo avere la possibilità di approcci specialistici”.

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