Ieri, nelle nostre pagine, abbiamo pubblicato le dichiarazioni rilasciate dall’Associazione Antigone la quale asserisce che dopo le tensioni di questi giorni e la rivolt avvenuta alla Casa di Reclusione di San Cataldo i centralini risultano staccati e le comunicazioni con i familiari dei detenuti impossibili (Leggi tutto l’articolo correlato).
Una notizia che Vincenzo Mattina, referente del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, smentisce sottolineando che “il tutto è palesemente falso oltremodo che surreale”.
Il referente prosegue spiegando che l’amministrazione penitenziaria, in particolar modo la Polizia Penitenziaria opera nonostante le quotidiane difficoltà con umanità, professionalità e competenze. Uomini e donne che rappresentano egregiamente lo Stato e che, accanto alle funzioni tradizionali di sorveglianza e rieducazione, svolgono funzioni specialistiche ed innovative.
“Ricordiamo ad Antigone – prosegue – che non dobbiamo dimenticare come la Polizia Penitenziaria abbia gestito e lavorato alacremente anche durante la pandemia riuscendo a mantenere alti i livelli di sicurezza. Gli Istituti Penitenziari sono luoghi nei quali, non solo si assicura la detenzione di chi ha sbagliato, ma si cerca di raggiungere un obiettivo precipuo che è la rieducazione del reo ed il suo reinserimento sociale. Il SAPPE l’organizzazione sindacale più rappresentativa a livello nazionale rimanda al mittente le accuse degli Avvocati G. Bisegne e F. Leone rispettivamente Presidente e Vice dell’associazione Antigone, riservandosi lo stesso di adire per le vie legali nelle sedi opportune a tutela dell’immagine ed il decoro della Polizia Penitenziaria di stanza a San Cataldo”.