Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia, attribuisce le cause degli incendi che hanno devastato l’isola alla politica.
Un “Inferno di fuoco” e attuale rischio diossina a Bellolampo nei pressi di Palermo che per l’associazione ambientalista va imputato al governo nazionale e regionale sottolineando “gravissime responsabilità”.
«Evento imprevisto e imprevedibile» afferma scriteriatamente l’attuale presidente della Regione Siciliana Schifani. Da almeno vent’anni la Sicilia va regolarmente a fuoco, subendo danni rilevantissimi al suo patrimonio ambientale e paesaggistico. E adesso, danni persino alle abitazioni, ai beni archeologici e storico-artistici (al parco archeologico di Segesta, nella chiesa di Santa Maria del Gesù a Palermo). Per non parlare dei cittadini morti o feriti a causa dei roghi. Insomma, il commento del presidente Schifani offende la nostra sensibilità, la nostra dignità di cittadini.
Schifani, insieme a Nello Musumeci – nello scorso quinquennio presidente della Regione Siciliana, oggi ministro della Protezione Civile –, di fronte a un’ondata di calore africano annunciata con largo anticipo e comunque incombente ogni estate, non sono stati capaci di porre essere un solo atto di prevenzione. E tutto questo risulta aggravato da un ministro delle Infrastrutture, Salvini, che di fronte a un evidente, tragico disastro politico-amministrativo fatto di strade disastrate, ferrovie interrotte, aeroporti fuori uso, servizi pubblici scadenti se non inesistenti, commenta annunciando ancora una volta la favola del “ponte sullo Stretto” e parla persino di “energia nucleare”.
Di certo siamo di fronte a omissioni gravissime e sulle quali occorre, oltre a proclamare lo stato di emergenza, intervenire con decisione attivando al più presto forme programmate e sistematiche di manutenzione dei boschi, delle campagne e delle aree verdi. E forme efficaci di controllo del territorio, inesorabilmente e permanentemente in balia della criminalità organizzata e non. Queste cose, noi di Italia Nostra, ma non solo, le abbiamo dette tante altre volte negli scorsi anni, proponendo una serie precisa e puntuale di misure, di azioni volte a tutelare il territorio, il paesaggio, ma non siamo stati ascoltati.
E adesso diciamo basta! È tempo di alzare la voce e chiedere un’immediata azione per proteggere la nostra amata terra. Le nostre case, i nostri boschi, la nostra biodiversità e il nostro patrimonio culturale sono in pericolo a causa di incendi che potrebbero essere evitati con una gestione adeguata. La vita di alcuni e la salute di tutti e tutte è compromessa da questa emergenza. È inaccettabile che le politiche ambientali siano trascurate e che i fondi (mal gestiti) destinati alla prevenzione e al controllo degli incendi siano insufficienti. Uniamoci per chiedere un cambiamento. Dobbiamo pretendere una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, investimenti adeguati nella prevenzione, nell’assunzione e nella formazione del personale, nonché una stretta sorveglianza sulle attività illegali che alimentano gli incendi.
È fondamentale che venga fatta chiarezza sulle responsabilità e che vengano adottate misure concrete per garantire la sicurezza del nostro territorio. Non possiamo permettere che la Sicilia continui a bruciare impunemente. E’ ora di reagire. Chiediamo pertanto a tutti i cittadini e a tutte le cittadine di unirsi a noi in questa battaglia per la tutela dell’ambiente e della nostra terra. Dunque, condividete questo post, sensibilizzate le persone intorno a voi e fate sentire la vostra voce all’assemblea pubblica cittadina convocata per martedì 1 Agosto 2023, in Piazza Indipendenza a Palermo, in concomitanza della seduta dell’ARS.