Attualità

Cuffaro ritorna dal Burundi, “A ottobre una casa per le donne”

Aprirà tra fine settembre e inizio ottobre a Jimbì, nel cuore del Burundi, e ospiterà le donne che diventano madri prima del tempo e i loro bimbi fornendo loro tutto il supporto e l’amore necessari: sarà la prima struttura di questo tipo nel paese e a promuoverla e Totò CUFFARO, presidente nazionale della Nuova Dc, ne è il principale sponsor grazie all’associazione ‘Aiutiamo il Burundi’ e a un investimento da 170 mila euro raccolti grazie alle donazioni di tanti cittadini, siciliani e non. CUFFARO, rientrato il 22 luglio dal Burundi dopo due settimane, ha raccontato all’Italpress lo stato dei lavori della ‘Casa per mamme e bambini di Jimbì’, come verrà chiamata la struttura: l’inaugurazione è prevista tra gli ultimi giorni di settembre e i primi di ottobre, in concomitanza con il prossimo viaggio in Burundi dell’ex presidente della Regione. 

“Finalmente possiamo dire che la struttura è quasi completa – racconta, – In questi 13 giorni abbiamo raccolto frutti importanti, abbiamo fatto in modo che il container, che era a Dar Er Salaam da un mese e mezzo, arrivasse proprio mentre noi eravamo lì, in modo da dotarlo di una serie di strutture sanitarie indispensabili: tra le persone che devo ringraziare per il supporto c’è una donna ligure che ha contribuito con un’offerta davvero importante”. L’iniziativa parte dalle condizioni socioeconomiche estremamente difficili del Burundi, paese più povero dell’intero continente, e da un legame che CUFFARO ha stabilito con il territorio a partire dal 2016: da quel periodo infatti organizza due viaggi l’anno per venire incontro alle esigenze soprattutto di donne e bambini.

“Venendo con questa frequenza ci siamo resi conto che ci sono un sacco di orfani e di bambine che già a dodici anni diventano madri – spiega, – queste bambine non sanno bene se identificarsi come madri o come figlie, in più vivono senza il supporto delle famiglie e non sono in condizioni di fare da sole: a partire da quell’età spesso e volentieri partoriscono ogni nove mesi, ma se vanno incontro a un parto sbagliato queste donne muoiono e tanti bambini restano orfani”. Il presidente della Nuova Dc pensa già alle prossime mosse per dare un aiuto alla popolazione: “Il 90% delle persone in Burundi è di religione cattolica: la prossima struttura sanitaria che vogliamo inaugurare sarà realizzata in sinergia con il nunzio apostolico, la dedicheremo al suo predecessore che è stato trucidato solamente perché predicava la pace in tempo di guerra. La difficoltà di costruire in Burundi è legata principalmente alla guerra, durata vent’anni e finita da poco, tra le tribù Hutu e Tutsi”. 

Inaugurare strutture simili alla casa di Jimbì può, secondo CUFFARO, avere ripercussioni anche sulla situazione italiana in quanto “facendo tante piccole cose lì si evita che queste persone scappino per venire da noi. Tutti dovremmo essere più sensibili di fronte a questi scenari, la mia associazione è solo un piccolo tassello di un grande mosaico di supporto”. L’impegno politico, durante le due settimane lontano dalla Sicilia, non sembra essergli mancato particolarmente; ciononostante, CUFFARO sottolinea come un’esperienza di questo tipo gli lasci sempre dentro qualcosa per il prosieguo della sua attività: “La politica è la mia passione, ma quando sono in Burundi in mezzo a tanta sofferenza e tanto dolore prevale solo la speranza: sapere che sto arricchendo umanamente la mia vita mi aiuta a guardare alla politica con un atteggiamento e una disponibilità diversa”. 

Per l’ex governatore regionale i dissidi interni alla maggioranza nelle ultime settimane non costituiscono un segnale di allarme: “La maggioranza direi che sta bene, perché la coalizione è compatta al netto di qualche piccola scaramuccia. Schifani sa fare bene il suo lavoro ed è in condizione di tenere tutti uniti; in più si sta impegnando nel portare avanti il disegno di legge di riordino delle province, sarebbe un segnale importante per tutto il paese se venisse approvato”. Non preoccupa nemmeno la possibilità di un asse di alcuni componenti della coalizione con Cateno De Luca: “Chiunque fa politica non deve essere considerato una minaccia, ma una disponibilità – spiega CUFFARO, – De Luca, nonostante le intemperanze e una linea politica che non condivido, non rappresenta un reale pericolo. Detto ciò questa politica così urlata e contraria a tutto non mi appartiene”. 

Condividi