Una volta possedevo un geco leopardino. Sono dei gechi che presentano una caratteristica particolare: sorridono sempre. A tal punto che vi viene quasi il dubbio che vi prendano in giro quando vi fissano con quei piccoli ma grandi occhi strabici. Vi scrutano e sorridono come se vi prendessero per i fondelli. Ed è la stessa sensazione che provo quando incontro uno dei vostri rappresentanti politici e mi saluta. Mi porge la mano e sfodera lo stesso identico sorriso. Allora io penso alla città e a tutto ciò che ci sarebbe bisogno di fare tra sanità, viabilità, verde pubblico, riorganizzazione degli uffici e dei trasporti e tanto altro ancora, ma davanti a me vedo quel sorriso imbalsamato e quello sguardo che sembra fissarmi, ma che, ne sono convinto, sta pensando a tutt’altro. Poi mi ricordo che tra molto meno di un anno dovremo fare i conti con nuove elezioni e realizzo quanto io sia sciocco.
Quei musetti sornioni stanno già pensando ai futuri accordi, sperando di trovare nuove collocazioni o confermare le vecchie. E la città? Chi se ne importa. Può aspettare. Del resto è abituata. Dieci o venti… forse anche trenta. Da quanti anni va avanti questa storia? La città aspetta, ma c’è sempre una priorità “personale” che viene prima. La “comunità” può aspettare: siete tanti e siete abituati a sudare sangue. Il lavoro e le tasse non vi spaventano anche quando le aumentano un po’ per compensare qualche loro mancanza o errore di gestione, voluto o meno poco importa. Tanto a pagare sarete sempre voi, sicuramente non loro. Resisterete altri quattro anni, forse otto. Perché le nuove generazioni sono affamate di politica più delle vecchie.
Mi raccomando voi continuate ad applaudirli e votarli. Ad aspettare, tra le lamentele, che si ricordino di lavorare per voi. Continuate a dare loro il potere di frugare nelle vostre tasche e decidere quanto poco valgano i vostri sacrifici e quanto poco valga la vostra vita quando dovete aspettare più di un anno per effettuare una visita medica gratuita. Ovviamente se pagate potete farla subito, e dagli stessi medici che vi farebbero attendere un anno, grazie all’intramoenia! Ma questi sono dettagli, a loro cosa importa. Voi potete farcela, loro lo sanno. Siete coriacei e robusti. E i vostri figli hanno preso da voi: resisteranno nel malaugurato caso non aveste abbastanza denaro per curarli.
Grazie a questo vostro sacrificio non hanno bisogno di inscenare litigi nemmeno tra di loro. Si limitano a tacere, tanto ai silenzi, voi, siete abituati, li scambiate per buona educazione. Eppure dietro quei silenzi si nasconde la ragione dei disagi e delle ingiustizie che vivete.
Serve davvero un Robespierre che ve lo spieghi?
Le Roi se tait et le peuple l’applaudit.
Maximilien De Robespierre.