Le ferie e il caldo sono i principali “nemici” delle attività legate alla raccolta del sangue. I volontari – non per cattiva volontà ma spesso per necessità o esigenze fisiologiche – si trovano a diradare i loro appuntamenti abituali con la donazione del sangue mettendo in seria difficoltà le strutture sanitarie e i pazienti con malattie croniche o che necessitano di interventi chirurgici.
Anche quest’anno la situazione è in stato di emergenza, sono stati programmati un maggior numero di interventi chirurgici in tutta la Provincia e, come sottolinea il direttore del presidio trasfusionale Benedetto Trobia durante un’intervista rilasciata lo scorso 25 luglio, i frigoriferi potrebbero presto restare vuoti.
Un allarme negativo che va letto con una luce di speranza
guardando un dato di fatto: Caltanissetta è una città che, in controtendenza
con la media regionale e nazionale, è riuscita a raccogliere un numero maggiore
di sacche di sangue rispetto al 2022.
Cifre che, in aggiunta a quelle comunicate dal direttore Trobia, il Presidente Fidas Caltanissetta Carmelo Giardina invita a calcolare in modo complessivo e non settorializzato al solo presidio di raccolta del S. Elia.
Alle 666 sacche di sangue raccolte dall’ospedale (cioè da donatori che volontariamente si recano nella sede preposta adibita nei locali dell’ospedale di Caltanissetta), vanno aggiunte le 3.012 raccolte dall’inizio del 2023 dalla FIDAS (la cui sede si trova in viale della Regione a Caltanissetta).
“Desidero ringraziare l’impegno profuso e altruistico di tutto lo staff della Fidas Caltanissetta che da 48 anni continua a impegnarsi in tutta la Provincia nissena per promuovere la donazione di sangue, sostenere con informazioni e chiarimenti i donatori e contribuire, con tutte le azioni possibili, affinché questo servizio altruistico, gratuito e che salva vite umane possa continuare a crescere.
Donatori, volontari, personale sanitario medico infermieristico, segreteria e il tutto il consiglio direttivo operano in perfetta sinergia per un obiettivo comune, quello dell’autosufficienza. Un traguardo vicino ma non ancora raggiunto e non ci fermeremo finché non riusciremo a tutelare ogni malato, ogni paziente e ogni persona che avrà bisogno di sangue o emocomponenti”.
Ogni anno la sola Fidas Caltanissetta, grazie alla sua capillare rete di donatori, riesce a raccogliere oltre 5000 sacche di sangue, un volume che soddisfa l’80% della richiesta annuale dell’ospedale Sant’Elia. Un “record ragguardevole e straordinario” che l’associazione desidera sempre mantenere come “temporaneo”, uno step che deve essere sempre superato per il benessere dell’intera collettività.
Un messaggio che sottolinea come i malati non siano “numeri da dover gestire” ma vite umane da dovere salvare, accettando e riconoscendo la collaborazione profusa di tutti.