Oggi si nasce già digitalizzati. Ovvero, è come se i bambini venissero al mondo già in grado di saper usare, o per meglio dire, di sapersi servire della tecnologia.
Eppure, la rapidità con cui questa disciplina si evolve, con cui produce idee capaci di facilitare la vita, comporta la necessità di educare alla digitalizzazione, affinché il suo uso sia più consapevole, responsabile e costruttivo.
Non
solo cittadini sociali, ma anche digitali, dunque, che sappiano orientarsi
nell’ingarbugliato universo della tecnologia e di rispettare regole e ideali
proprio come nella realtà, evitando anche di incappare in situazioni spiacevoli
o pericolose. Tuttavia, è bene educare non soltanto i giovani, ma anche gli
adulti, allo scopo di creare equilibrio e anche momenti d’incontro tra le varie
generazioni che possano essere opportunità innovative per il sistema sociale.
L’educazione digitale è l’acquisizione di competenze verso i dispositivi elettronici, verso la Rete e i vari servizi che ne derivano.
È necessaria perché insegna a navigare con saggezza, guidando l’utente al rispetto della privacy e della sicurezza, evitando comportamenti sia illeciti, sia incivili; migliora le competenze tecniche, arricchendo l’utente non solo dal punto di vista personale, ma anche lavorativo e per i giovani può rappresentare un ottimo spunto per il futuro; permette una più chiara comprensione non solo dei diritti digitali, ma anche una maggiore partecipazione, coerente e cosciente, all’interno del gruppo sociale; previene il fenomeno del cyberbullismo, della disinformazione, del crimine digitale e anche di addentrarsi nel cosiddetto Deep Web, ovvero tutto ciò che non è indicizzato dai motori di ricerca.
L’educazione digitale è un investimento che può offrire vantaggi e proteggere dai tanti rischi in cui si incorrono all’interno della Rete. È caratterizzata da potenzialità che consentono al cittadino di imparare, conoscere e anche sviluppare capacità di critica. Può prevenire la dipendenza e, quindi, anche l’isolamento sociale, fenomeno sempre più in crescita e causato, per lo più, dalla dipendenza dei social e di altre attività legate al Web.
Gli strumenti tecnologici possiedono alte potenzialità, che forniscono un ambiente d’apprendimento stimolante; difatti, possono essere fonte di studio all’interno di progetti didattici, attraverso i quali si può promuovere uno studio inclusivo, e dove i materiali didattici sono più accessibili.