salute

Sicilia, Csa-Cisal: “Pochi assistenti sociali nei Comuni, pronti a tutelare i lavoratori”

“L’applicazione della Riforma Cartabia cambierà profondamente il lavoro non solo dei Tribunali per i minorenni, ma anche degli assistenti sociali alle dipendenze dei comuni: le novità legislative, infatti, rischiano di rendere meno celeri le risposte alle istanze avanzate dal servizio sociale e le direttive impartite ai comuni del Distretto socio sanitario 42, tra cui Palermo, potrebbero ledere l’autonomia professionale degli assistenti sociali, laureati e abilitati, già gravati da pesanti carichi di lavoro”.

Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Giovanni Paternostro del Csa-Cisal, a margine del convegno organizzato dal dipartimento Welfare del sindacato alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo dal titolo “La giustizia riparativa e la riforma Cartabia: il ruolo del servizio sociale”.

Il convegno, patrocinato dal Comune di Palermo e a cui hanno preso parte oltre 100 assistenti sociali, ha visto gli interventi del sindaco Roberto Lagalla, del vicesindaco Carolina Varchi, dell’assessore comunale alle Politiche sociali Rosi Pennino, del presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali Giuseppe Ciulla, del docente di Diritto processuale penale all’Università di Palermo Giuseppe Di Chiara e di numerosi esperti del settore.

“E’ stata un’occasione di formazione sull’incidenza della Riforma Cartabia nel lavoro dei servizi sociali, ma anche un importante momento di confronto per l’elaborazione di adeguati strumenti di tutela sindacale degli assistenti sociali – continuano Badagliacca e Paternostro – Le tempistiche molto strette preannunciate per gli interventi, infatti, sembrano ignorare del tutto il disagio vissuto dai lavoratori che spesso operano privi degli strumenti necessari, oberati da carichi di lavoro insostenibili dovuti anche alla carenza di personale. Chiediamo alle istituzioni coinvolte di sederci attorno a un tavolo e ascoltare le istanze di chi ogni giorno opera in un settore così delicato e complesso: è urgente trovare insieme soluzioni e percorsi che aiutino tante famiglie in difficoltà e consentano agli assistenti di poter lavorare con serenità”.

Condividi