SAN CATALDO. “Gli imminenti esami di stato che avranno luogo, prima con la modalità scritta e, successivamente con gli orali, hanno accentuato l’impossibilità degli studenti e delle studentesse del nisseno e territori limitrofi di poter studiare in luoghi confortevoli e comuni, quali aule studio o biblioteche”. Lo afferma Francesco Carletta, segretario dei Giovani Democratici di San Cataldo.
Proseguendo nella sua analisi, Carletta ha rilevato: “Quando tra Dicembre e Gennaio, grazie allo sforzo economico di un privato ed alla passione di qualche volenteroso, si riuscì ad aprire un’aula studio, la stessa fu frequentata da più di 230 persone in un arco di 20 giorni. Questi numeri dimostrano l’esigenza di un intervento pubblico per garantire un servizio imprescindibile. Peraltro, l’anno scorso lanciavamo una raccolta firme che ha coinvolto migliaia di giovani, di qualsiasi colore politico, per chiedere un simile servizio”.
Il segretario dei Giovani Democratici di San Cataldo ha poi ribadito: “Non vogliamo mettere una bandierina, è questione di civiltà. Lanciamo pubblicamente l’ennesima proposta. In assenza di luoghi da adibire a tale scopo, si rendano idonee la Sala Borsellino e la Sala Alessi ove si svolge il consiglio Comunale, stilando un calendario che le possa alternare al fine di renderle fruibili per altre tipologie di eventi”.
Carletta ha poi concluso: “I GD di San Cataldo trovano scoraggiante l’indifferenza e il disinteresse con la quale l’amministrazione comunale ha affrontato la tematica, non considerando il tesoro sociale, oltre che culturale, che rappresentano i luoghi di studio comuni”.