San Cataldo. Collettivo Letizia: “No ad affidamento foyer Teatro Marconi alla Consulta Giovanile; l’alternativa? Nulla, il silenzio”

SAN CATALDO. Riceviamo e pubblichiamo comunicato del Collettivo Letizia in merito alla questione legata all’esigenza di assicurare un luogo di confronto attivo e propositivo ai giovani a San Cataldo.

“I Giovani Democratici di San Cataldo, qualche settimana fa, hanno proposto di riflettere sulla problematica della salute mentale, specie in ambito giovanile, e su quelli che possono essere utili interventi della politica, a sua salvaguardia. Iniziativa lodevole e giusta proposta di riflessione, ottima occasione anche per sottolineare che la Politica debba fare attenzione anche a temi sui quali spesso preferisce sorvolare. Il riferimento alle dolorose scelte da parte di giovani che hanno dato un tragico dolore ai loro cari e a una insopportabile sofferenza interiore  che li massacrava è stato evidente.

Ma tante altre situazioni di difficoltà si sono potute cogliere nella popolazione, specie dopo la pesantissima situazione imposta dal Covid. In particolare i più piccoli hanno subìto conseguenze dal lungo periodo di deprivazione relazionale, ma da quel peso non sono stati esenti nemmanco i meno giovani. A fronte di tali e tanti disagi si sono dispiegate tutte le energie psicoterapiche e una delle risposte formulate è quella dello Psicologo di base, proposta che va sostenuta e spinta.

Ma c’è anche un aiuto “ naturale “ che si può e si deve offrire al disagio, non solo quello espresso in ambito psichico. C’è una medicina non chimica che riesce a stimolare le difese contro la sofferenza che agita la nostra interiorità. Si tratta della socialità, dello stare insieme, del condividere con. Si tratta della certezza, assicurata, di stare dentro a una comunità, anche piccola, ma sicura, rassicurante.

Si tratta della sicurezza di uscire dall’uscio di casa ed entrare in un atrio sociale, nel quale uno sguardo, un sorriso, un riflettere insieme può scacciare i fantasmi che ci agitano nella nostra solitudine, nel nostro abbracciare, soli, un cuscino umido. Si tratta della dissalazione della lacrima che tende a solcare il nostro viso, del suo seccarsi ancor prima, perché una mano si è posata sulla nostra spalla, perché qualcuno ha saputo accogliere fra le sue mani il nostro dolore.

E poi le attività, le più varie, dalle manuali alle concettuali, dal gioco al ballo, dalla lettura alla musica. Prendiamo atto della lodevole iniziativa condotta a Caltanissetta, su spinta di Rocco Ballacchino e Totò Porzio, grazie alla quale il viale della Regione è tornato a essere calcato da centinaia di persone, giornalmente, ricostituendo il senso dell’agora, dentro al quale siamo cresciuti. Ecco cosa può fare la politica. Favorire l’aggregazione, proporre luoghi di incontro, mettere a disposizione semplici strumenti, quali gli spazi pubblici, al piccolo costo del mantenimento degli stessi, senza il gravame di spese da sostenere, insopportabili per i singoli, collettivizzandole.

A San Cataldo, invece, si è preferito il silenzio, la sordità. È stata proposta l’idea di assicurare ai nostri cittadini uno spazio con quelle caratteristiche, quello del foyer del Teatro Marconi, un luogo significativo per tutto quello che potrebbe girare intorno a quell’edificio, pubblico, centrale, facilmente fruibile, senza spese particolari.

Una sede che assicurerebbe esattamente tutto quello di cui si è fatto cenno, rispetto al viale della Regione fruibile l’intero anno, una sede che ha tutto il diritto di essere rispolverata dall’annosa dimenticanza, che ha da riscattare i notevoli finanziamenti oggi tramutati solo in misero pasto per i roditori, alla faccia di tutto.

Locali da affidare alla Consulta Giovanile, a garanzia della pluralità democratica e della responsabilizzazione degli stessi interessati. Ma, ahinoi, non si è nemmeno fatto lo sforzo di individuare altre soluzioni, niente, solo silenzio, un passare oltre. Già, perché sarebbe stato bello sentir dire: la proposta del Collettivo Letizia non è buona. In alternativa proponiamo di, abbiamo deciso che… Nulla, solo silenzio. Ecco: se abbiamo detto cosa può fare la Politica rispetto alla salute mentale, in ultimo abbiamo anche detto cosa non deve fare la politica”.

Collettivo Letizia

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