Nell’educazione dei figli, i genitori devono “saper dare le cose positive, le carezze, e i limiti: educare nei limiti. Se tu un ragazzo, una ragazza, un bambino, una bambina, lo fai crescere senza limiti stai facendo un male. Hanno bisogno di una carezza, dell’amore, ma anche dei limiti. Anche del ‘no’ dell’amore, della fermezza”. Lo ha detto papa Francesco durante l’intervista alla trasmissione ‘A Sua immagine’ su Rai 1. Su come conciliare il lavoro e l’educazione dei figli, il Papa ha spiegato che è “una sfida”. “Io in confessione, quando viene una persona, se è giovane, sempre domando se gioca con i figli. Una volta uno mi ha risposto ‘magari potessi, io esco da casa la mattina quando stanno dormendo e ritorno la sera quando stanno dormendo'”. “La vita di oggi è un po’ schiava del lavoro”, ha osservato Francesco richiamando alla “pedagogia della gratuità, di giocane con i figli. Tutti i genitori sanno farlo, perché è la grazia della genitorialità”. Rispondendo sulla figura del “maestro”, Francesco ha evidenziato che “non inganna mai, non seduce mai, attira, ti fa sentire bene e ti mette dei limiti. Un maestro che soltanto ti attira e ti da delle caramelle non va bene. Un maestro ti aiuta a camminare, ma ti dà dei limiti. Un papà o una mamma che non rimprovera mai i figli non va bene”. Nelle sue risposte, Francesco ha ricordato, come esempio, quello che ritiene essere “lo stile di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza”.
E a proposito dell'”inquietudine”, specie dei giovani, ha detto che “è una grazia”. “Una delle prime cose che il Signore fa quando si avvicina a noi – ha affermato – è mettere il cuore inquieto. Io ho paura delle persone che hanno il cuore quieto. L’inquietudine è quello che ti fa capire che ci sono altre cose oltre te stesso. Io ho paura dei cuori quieti, ho paura. Poveretti, tu non sai come finiranno”.
“E’ una sfida” conciliare il lavoro e l’educazione dei figli, ha continuato il Papa che ha aggiunto: “Io in confessione, quando viene una persona, se e’ giovane, sempre domando se gioca con i figli. Una volta uno mi ha risposto ‘magari potessi, io esco da casa la mattina quando stanno dormendo e ritorno la sera quando stanno dormendo'”. “La vita di oggi e’ un po’ schiava del lavoro”, ha poi osservato richiamando alla “pedagogia della gratuita’, di giocare con i figli. Tutti i genitori sanno farlo, perche’ e’ la grazia della genitorialita'”.