“In una passata maturità c’era anche un testo mio, me n’ero dimenticato. Me lo ricordo ora perché uno dei miei collaboratori più fini, che è editore e adesso ho preso come consigliere al ministero, Fabio Canessa, è stato scelto per uno dei temi (la traccia sulla lettera all’ex ministro Patrizio Bianchi ndr). E’ curioso”.
A raccontarlo il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, interpellato sui temi dell’esame di Stato, a margine dell’inaugurazione della nuova sezione permanente della Galleria Sabauda di Torino dedicata alle ceramiche Lenci.
Secondo Sgarbi la traccia sul testo di Oriana Fallaci “sicuramente avrà determinato curiosità perché stimola reazioni, ha una dialettica politica molto forte”, quanto alla scelta dei due autori per la traccia A, Salvatore Quasimodo e Alberto Moravia, osserva che “sono autori della mia giovinezza e sono morti, nel senso che secondo me i loro due nomi hanno evocato poco negli studenti.
Quasimodo negli anni ’60-’70 ha avuto la gloria dopo il Nobel, e per Moravia, che era molto mio amico, contrariamente a Pasolini la sua morte ha segnato una sorta di sparizione.
Magari i dirigenti hanno scelto i titoli pensando che fossero due nomi evocativi – conclude -, invece lo sono molto di meno”.