Il 24 luglio a #Giffoni53 sarà presentato in anteprima assoluta il film di animazione ‘Le stelle di Dora – Le sfide del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa’. A incontrare gli oltre 6.500 juror provenienti da trenta nazioni, per discutere del progetto che ripercorre le tappe umane e professionali di un uomo che la lasciato il segno, ci saranno Francesco Pannofino, Domitilla D’Amico, Raffaele Tedesco che fanno parte del cast e i registi Ciaj Rocchi e Matteo Demonte.
Un’occasione unica dedicata a tutto il pubblico del festival, in programma dal 20 al 29 luglio, che avrà la possibilità, con una doppia proiezione, di vivere in esclusiva questa grande anteprima. In occasione del quarantennale dell’eccidio di via Carini a Palermo, lo Stato Maggiore della Difesa, in collaborazione con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e la Struttura di Missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni, hanno ideato una graphic novel, col fine di narrare la storia del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa.
Lo spirito dell’opera editoriale, edita da Solferino, è stato quello di raccontare le vicende e le gesta del Generale e dei suoi tanti collaboratori, attraverso una modalità narrativa e grafica che potesse raggiungere nel modo più efficace il pubblico più giovane. Proprio quei giovani che erano, ed un in un certo senso sono tuttora, i destinatari principali di ogni azione posta in essere dal Generale dalla Chiesa durante la sua lunga vita militare. Il film di animazione, al quale si è voluto conservare il medesimo titolo della graphic novel, mira a rivelare anche il lato più personale di dalla Chiesa il quale, sebbene visto dai più come un “generale di ferro”, animato da un fortissimo senso del dovere e dello Stato, era in realtà un uomo di grande umanità e tenerezza, e mosso dall’amore nei confronti della famiglia e in particolare della sua buona stella, la moglie Dora, compagna per oltre 40 anni e madre dei suoi 3 figli: Rita, Nando e Simona.
Alla moglie Dora, Carlo Alberto dedica una fitta corrispondenza che continuerà anche dopo la morte di lei, in forma di diario privato, che mostra come l’amore di Dora fosse una riserva di forza a cui attingere costantemente e che andava coltivata con cura e passione. Il racconto comincia dalla fine, con le ultime battute tra il Generale dalla Chiesa, ormai Prefetto di Palermo, e la giovane seconda moglie Emanuela Setti Carraro. La sensazione di catastrofe è diffusa e preannuncia la raffica di proiettili che ucciderà i due sposi all’istante.
Da lì, come in un flashback, parte la cavalcata: chi era, da dove veniva quel piemontese, figlio a sua volta di un Generale dei Carabinieri? Ufficiale dell’Esercito in Montenegro nei primi anni della II Guerra Mondiale, ove gli fu riconosciuto il transito nell’Arma dei Carabinieri per meriti speciali, Tenente dei Carabinieri a San Benedetto del Tronto durante la prima fase della Guerra di Liberazione, Comandante del Gruppo Squadriglie delle Forze Repressione Banditismo in Corleone (PA) nei primi anni della Repubblica e poi, Capitano in servizio a Roma, Firenze, Como, Milano… una carriera guadagnata sul campo, tornando in Sicilia, prima come Comandante della Legione di Palermo, ove approfondì e contrastò tenacemente il fenomeno mafioso, e infine come Prefetto. Un ultimo sacrificio il suo, senza più divisa e con un solo uomo, l’Agente di Pubblica Sicurezza Domenico Russo, anch’egli caduto nell’attenatato, a fargli da scorta, per dimostrare che la legalità è più forte della mafia e che lo Stato non ha paura.
Il soggetto è stato scritto dal Generale di Divisione Alfonso Manzo, Capo del V Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, mentre il Capitano Francesco D’Ottavio del si è occupato della direzione di produzione. Nel cast ci sono anche le voci di Francesco Silella, Jacopo Sartori, Chiara Serangeli, Francesco D’Ottavio, Nicola Barraco, Mickey Bosco, Luigi Petrocchi, Leone Demonte, Carlo Galli, Salvo Sallemi.