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Caltanissetta nel 2025 celebra i 400 anni dall’apparizione di San Michele. Un cittadino: “Quando inizieranno i preparativi”?

Redazione 2

Caltanissetta nel 2025 celebra i 400 anni dall’apparizione di San Michele. Un cittadino: “Quando inizieranno i preparativi”?

Ven, 30/06/2023 - 11:28

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Nel 2025 Caltanissetta celebrerà il quadricentenario dall’apparizione di San Michele ma, come sottolinea un cittadino, Giuliano Gattei, ancora non c’è alcun comitato che programma gli eventi che saranno realizzati.

“Sbrighiamoci, Palermitani e agrigentini ci stanno superando” è l’invito del cittadino che sottolinea l’importanza di una celere programmazione.

“I palermitani già preparano il 14 luglio 2024, il loro 400° Festino, infatti nel 1624 a Palermo, Santa Rosalia fece terminare la peste (quella narrata da Manzoni), tragica epidemia che nel 1625 San Michele a Caltanissetta non fece neppure iniziare salvando quindi circa metà degli abitanti e che solo nel 1626 San Calogero fece terminare a Naro (AG). Anche Santo Stefano di Quisquina (AG) seconda patria della Santuzza farà festa.

Ma quale autorità coordina i preparativi a Caltanissetta?

Il Monitore diocesano scrisse che per il 1925, ai 300 anni dalla apparizione a Caltanissetta di San Michele Arcangelo si istituì un autorevole comitato che ottenne un grande successo religioso ed economico grazie ai tanti forestieri. Unificò la festa con quella del Redentore attirando un Deputato nazionale, un Cardinale, 5 vescovi (Monreale, Agrigento, Potenza-Muro Lucano, l’ausiliario di Catania oltre a quello di Caltanissetta) poi il Prefetto della Provincia, il Questore, il Sindaco, il Comandante del presidio militare, il Maggiore dei Carabinieri, il Presidente del Tribunale e folle di devoti.

Abbiamo già chiesto di poter deporre una lapide all’ingresso della Villa Amedeo, proprio dove Giarratana e gli altri frati che lo pregavano, lo videro. E’ noto che il vescovo nel 1733 consacrò la cattedrale solo all’Arcangelo, ma salvati da peste, colera, siccità e terremoti, avendo dubbi sulla nomina di San Michele a Patrono, il Comune, la Provincia e la Diocesi di Caltanissetta, lo hanno proclamato autonomamente. Nessuno, però, ha accolto l’invito.

Abbiamo chiesto di iniziare le lunghe pratiche per gemellareCaltanissetta con Acireale, Grammichele (CT) e tante altre città, persino la capitale europea, Bruxelles, protette dall’Arcangelo.

Per non farsi trovare impreparati – conclude Gattei – è importante preparare un evento speciale che superi la città e la devozione e porti anche vantaggi economici, coinvolga non soltanto i siciliani ma anche tanti altri turisti e religiosi che vorranno vivere questo evento culturale e spirituale”.

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