Si è concluso con una festa tra i partecipanti e i promotori “Attacchiamo Bottone”, il corso di cucito creativo promosso, organizzato e finanziato dall’Inner Wheel Caltanissetta in collaborazione con l’associazione della Copiosa Redenzione della Chiesa di Sant’Agata e la comunità “La Ginestra”.
“La finalità del progetto – ha spiegato la Presidentessa dell’Inner Wheel Pina Adamo – era ambiziosa poiché mirava a trasmettere delle competenze professionali alle partecipanti e, contestualmente, promuovere l’inclusione sociale e l’accoglienza. E i risultati sono andati ben oltre le nostre aspettative”.
Proprio come recita l’antico
detto popolare, tutte loro hanno “attaccato bottone”. Ricamando i manufatti le
partecipanti hanno iniziato a chiacchierare, socializzare e condividere conoscenze
ed esperienze di vita.
L’associazione Copiosa Redenzione ha aperto le porte dei suoi locali, adiacenti la chiesa di Sant’Agata, e ancora una volta ha potuto apprezzare come solidarietà e altruismo consentono di arricchire di dona e chi riceve.
A luglio, durante la festa del Carmelo, queste creazioni saranno presentate al pubblico in un mercatino d’eccezione e il ricavato potrà essere reinvestito per tutte le attività promosse dal Presidente Padre Valdecir Zanata, dal Parroco di Sant’Agata Padre Fabrizio e dai volontari dell’associazione che da anni si occupa di supportare chi vive in condizioni di fragilità economica e sociale.
Il corso, al quale hanno partecipato una decina di persone è stato aperto anche a tre giovani che hanno appena concluso il percorso terapeutico presso la comunità “La Ginestra” e, in questo passaggio verso il laboratorio creativo, sono state guidate dalla responsabile Daniela Rando.
La conclusione del percorso terapeutico, infatti, non è da considerarsi come “fine” bensì un inizio, una stoffa ancora da dover prendere tra le mani per trasformarla, con ago e filo, in un manufatto artistico.
E per una delle corsiste questa evoluzione è già iniziata perché, oltre al rimborso spese che l’Inner Wheel ha messo a disposizione per tutte e tre le ragazze coinvolte, la giovane apprendista è stata assunta in una sartoria nissena. Un riconoscimento professionale ottenuto grazie alla voglia di riscatto e le competenze acquisite durante il corso. Una base per poter ricomporre la sua vita indossando “un nuovo abito” sociale e culturale.