Oggi il sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino, e il presidente del Mo.V.I., la Casa delle Culture e del Volontariato, Filippo Maritato, assieme alle autorità civili e militari della provincia nissena, hanno commemorato Adnan Siddique, il giovane assassinato il 3 giugno del 2020, per aver aiutato alcuni braccianti a denunciare episodi di sfruttamento sul lavoro e a ribellarsi al caporalato.
L’iniziativa si è svolta in via San Cataldo, d’avanti la casa dove abitava ed è stato assassinato brutalmente il trentaduenne pakistano e dove, a giugno dello scorso anno, è stata collocata una lastra commemorativa in sua memoria.
“Con la costituzione di parte civile del Comune di Caltanissetta nel processo contro i presunti assassini di Adnan Siddique – ha dichiarato il sindaco Gambino – abbiamo voluto lanciare un segnale forte, per far capire chiaramente a tutti quanti che l’Amministrazione comunale è accanto a chi lavora onestamente, alle persone a cui vengono calpestati i diritti e subiscono soprusi e violenze. Proseguendo su questa linea – ha continuato il primo cittadino – ultimamente abbiamo siglato il Protocollo di vicinato con la Prefettura e tutte le associazioni, proprio per dire che noi ci siamo e d’avanti alle ingiustizie non ci giriamo dall’altra parte”.
La sentenza del processo di primo grado, ha comunicato durante la cerimonia il legale della famiglia Siddique, Salvatore Patrì, verosimilmente dovrebbe arrivare entro il prossimo autunno.