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Caltanissetta, al Volta uno spettacolo teatrale chiude il progetto “Resistenza, Pace, Costituzione”

Redazione 2

Caltanissetta, al Volta uno spettacolo teatrale chiude il progetto “Resistenza, Pace, Costituzione”

Mar, 27/06/2023 - 16:25

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E come potevamo noi cantare”: è stato il famoso incipit della poesia di Salvatore Quasimodo “Alle fronde dei salici” a intitolare l’evento finale del progetto “Resistenza, Pace, Costituzione”, coordinato dalle prof.sse Enza La Piana e Grazia Visconti. La performance, svoltasi martedì 30 maggio presso l’auditorium “G. Bufalino”, ha coinvolto un folto numero di studenti della classe quinta sez. E, i quali, sotto la guida delle due docenti, hanno messo in scena Partigiani. Storie della resistenza raccontate a teatro, testo scritto dal drammaturgo e regista Eugenio Sideri; l’opera, molto coinvolgente, è liberamente ispirata ai racconti degli ex partigiani, le cui drammatiche testimonianze sono state raccolte dallo scrittore tra il 2004 e il 2018.

Dopo un intenso percorso di approfondimento sul tragico periodo della Resistenza, i giovani “attori”, sullo sfondo di noti eventi storici, quali l’armistizio dell’8 settembre 1943, hanno dato voce a tanti eroi poco conosciuti e pertanto assenti dai libri di storia, eroi la cui morte ha contribuito in modo determinante alla nascita della Repubblica e all’emanazione della Costituzione, storico traguardo della democrazia.

Un collage a più voci, che ha presentato la Resistenza non solo dal punto di vista dei militanti, ma anche da quello dei civili inermi, quali donne e bambini, non trascurando qualche vicenda locale, i cui protagonisti sono stati i partigiani siciliani. Attraverso la citazioni di testi letterari, discorsi di noti statisti, quali, per esempio, Piero Calamandrei e soprattutto con la declamazione delle famose e commuoventi epistole di giovani partigiani indirizzate ai familiari, gli studenti sono riusciti a coniugare gli aspetti storici della Resistenza con quelli umani e civili, emozionando in modo tangibile il pubblico: particolarmente toccante sulla scena la presenza di un telo bianco, metafora della soglia tra la vita e la morte, dietro cui agivano le ombre dei partigiani defunti; molto significativo poi il passaggio continuo di una bicicletta, simbolo della “staffetta partigiana”, che idealmente rappresenta il passaggio del testimone ai giovani e lancia un monito collettivo: quello di vigilare sulle libertà costituzionali e tutelare i diritti umani e la democrazia.

“Raccontare tante piccole storie per narrarne una grande” così il regista Sideri ha definito lo spettacolo in un videomessaggio, in cui si è complimentato con docenti e studenti, soprattutto perché, immedesimandosi, sono riusciti a “dare vita alle sue parole”, realizzando quello che, secondo l’autore, costituisce il fine più importante del teatro: comunicare, testimoniare, denunciare le ingiustizie, scongiurare l’indifferenza contro ogni forma di dittatura, affinchè i momenti bui del passato non ritornino più. Sideri ha infine esortato i giovani a essere sempre “partigiani e resistenti” e a contribuire per la costruzione di un futuro migliore fatto di pace e libertà, tutelato dalla Costituzione.

A seguire la prof.ssa La Piana ha elogiato gli studenti, i quali hanno affrontato in modo approfondito il tema complesso della Resistenza, accettando di mettersi in gioco tra gli impegni scolastici di fine anno, assumendo il ruolo di attori e appassionandosi a questa attività extracurriculare, resa possibile anche dal supporto del personale A.T.A. ed in particolare del sig. Angelo Costa.

A rappresentare gli studenti sono stati Emanuele La Marca e Chiara Ponticello, i quali, manifestando l’emozione per essere giunti quasi alla fine del quinquennio liceale, hanno espresso parole di profonda gratitudine nei confronti delle docenti La Piana e Visconti, per aver dato loro la possibilità di partecipare ad un progetto altamente formativo, grazie a cui la storia è stata studiata in modo più proficuo e vivo,secondo un’ottica personale ed emozionale, che ha stimolato negli allievi la formazione di un’autentica coscienza storica.

Il dirigente Vito Parisi infine, dopo aver ringraziato gli intervenuti, ha sottolineato l’originalità del progetto “Resistenza, Pace, Costituzione”, ideato dalla prof.ssa Visconti e contrassegnato da una metodologia didattica innovativa, che ha permesso, agli studenti, di dare il meglio di sé e alla scuola, di valorizzare le loro risorse e i loro talenti; il Dirigente ha elogiato gli allievi i quali, alle soglie della maturità, hanno dimostrato autonomia di giudizio e di azione, requisiti essenziali per interiorizzare il profondo messaggio, sempre attuale, derivante dallo spettacolo. Citando Joyce, il Dirigente si è soffermato sul valore irrinunciabile della testimonianza storica, vero dono per le nuove generazioni e su un concetto fondamentale che emerge dallo spettacolo: la comunione tra il mondo dei vivi e quello dei morti, con il cui impegno e con il cui sacrificio è stato possibile realizzare la democrazia, dei cui benefici oggi tutti fruiamo.