Fino a quarant’anni fa, salendosi dalla via Palermo nella zona nord e, dopo, pensando di scenderci a Cammarata, si nominava solo quella via di “Sorìa-Tumarrano”, prima che si iniziasse l’altra nuova dedicata al “Salvatore Quasimodo“. Tanti ripetevano i nomi di quella strada, ma che nessuno, mai, potrebbe capire di cosa si trattasse. Qualche volta ci ho immaginato, come, mentalmente, camminandomi su quell’itinerario e cercando cosa fosse quella loro antica contrada. Cominciamo da questo provinciale, lo SP 211 di Mussomeli-CL e, poi, dopo alcuni chilometri lo SP 25 Cammarata-AG, e che è la più elevata di tutte le zone di Mussomeli, in 850 metri di altezza, e dirigersi sottostante, in circa 8 km. Sembrerebbero solo molto poche, ma, invece, sono tutte difficili di ricordarle, e, prima, di 80 anni fa, non c’era stata ancora una stradina ma soltanto una piccola trazzera. Anche nella nostra “Piantina comunale del Real Governo – 1855”, di quasi duecento anni fa, e in cui si trova ancora dentro il nostro Comune, vi è scritto un nome del suo “Feudo di Sorìa”, dove, lì, scendendosi la “trazzera”, ci furono allora nella “Nigiera”(?), che noi, però, la chiamiamo la “neviera”, cioè una grotta in cui, in inverno, vi si raccolsero la neve e raffreddandovi per utilizzare delle carni, delle bevande e di altri cibi, nella calda estate del nostro paese. Dietro quella “nigiera“, ci fu un riquadro, particolare allungato in colore blu, ma non c’è scritto niente. Ci fossero delle “Fosse”, come si scrive in qualche cartina? E, forse, vi si conservarono in una grande buca, abbastanza profonda di tipo rettangolare, e scavata nel terreno, per inserirsi delle vasche, dei liquami e di molti usi? Oppure vi seppellirono delle tombe? Boh! Non abbiamo altre certezze. Scendendoci, a pochi chilometri, si arriva alla “Contrada Sorìa”! Ed è uguale lo stesso nome della sua piccola capitale “Sorìa” della provincia spagnola, a 1056 metri di altezza e con 8mila abitanti!? Quella città, molto bella e ricchissima, nella regione di “Aragona”, fu antica e, poi, riedificata, nel 1256, dal re Alfonso VII! Qualcuno può pensare, invece, al nome lontanissimo della “Siria” del Medio Oriente, che significa una “ardente o risplendente”? Impossibile saperlo, ma credo che con un pezzo della storia siciliana, con precisione dal 1282, quando i “Vespri Siciliani” si lanciarono e ripudiarono quegli “Angioini”, avviandosi con il primo “Re Pietro di Aragona“, per altri secoli dei re spagnoli, fino al 1713, pur con delle guerre sui francesi, in cento anni fa, dove ci cominciarono quei primi di “Soria“, abitandovi dal 1300!? Senza dimenticare quel paese di Aragona, proprio nato, qui vicino, ad Agrigento! Accanto alla “Sorìa”, ci sono dei nomi particolari, come il “Cozzo Chianella”(649m), in cui molti lo chiamano “inanella“e che significa “una pantofola, come dal latino Planus che vuol dire un piano, nel senso di pianeggiante“? Oppure, dall’altra parte, si trova un “Cozzo Disi”(688m) e che è stato conosciuto da tanto tempo per una miniera solfara di zolfo!? Chissà! Vi sono altri nomi, per esempio dalla “Contrada Ficuzza” alla “Casalicchia“, dalla “Sparacia” al “Castro“, sia dall’alto che nel basso. Chiamarli tutti è impossibili, e si capisce che non saranno mai comprensibili, ma possiamo dare qualche certezza sia della “Casa Marrano” nonché al “Vallone e al Piano del Tumarrano”! Ho letto qualche libro di Cammarata, ma non c’entra niente. Ci fa subito intuire “lu marranu” che furono chiamati per gli ebrei, quegli “ingiuriosi dagli spagnoli“, e che, oltre a quelle in altre zone di grandi e piccoli paesi, nonché in piano sud, lì, e ad est, come quello di Bompensiere, definito pure “lu Naduri”, dove vi abitarono con tante casette, (ed oggi ce ne sono ancora come pure di quel periodo), e lavorandosi quegli ebrei, di circa 800/900 anni fa, e costretti ad abbandonarseli, definitivamente, dalla Sicilia, dal re degli spagnoli nel 1494, tranne quei pochissimi rimasti dichiaratisi “cattolici” e convertitisi al cristianesimo! Qualcuno parla anche dei musulmani, ma loro, quasi tutti, furono già allontanati, nel 1245, dall’imperatore Federico II. Molti si chiederanno cosa significa “Tumarrano“? E nel nome dagli spagnoli disprezzarono tutti gli ebrei e lo ingiuriarono gridandolo “tu’ marranu…sì”!? Forse, poi, nell’inizio del “Tumarranu“, proprio nel Borgo Callea, dove c’è una piccola chiesa della “Beata Vergine Immacolata“, vi fu fondata, allora, tanti secoli fa? Chi lo sa!