Nei giorni scorsi, il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale in forza al Comando in intestazione, a seguito di segnalazione da parte di privato cittadino, nell’ambito di una già avviata attività di mappatura delle zone demaniali marittime del territorio di giurisdizione, reprimeva una condotta delittuosa di furto di sabbia in localita’ Manfria del comune di Gela, perpetrata ad una distanza di circa 80 metri dalla linea di battigia, zona tutelata ex lege e rientrante nella sic/zps di torre di manfria. La sabbia asportata, per un totale di circa 20 cumuli di diverse decine di metri cubi, veniva collolata in un terreno privato, verosimilmente per essere riutilizzata per scopi edilizi.
La condotta antigiuridica riscontrata, posta in essere in concorso da plurimi soggetti, evidenziava, altresì, la volontà di liberare un accesso al mare per beneficio di privati residenti in zona. Contestualmente, i soggetti opportunamente identificati sono stati deferiti alla locale procura della repubblica, oltre che per le fattispecie tipiche di furto e danneggiamento all’ecosistema marino ex articolo 624,625, 733 bis e 734 cp, anche per reati rubricati al codice dei beni paesaggistici ex articolo 181, avendo alterato l’assetto dunale della fascia costiera.
Per quanto sopra si procedeva a porre sotto sequestro un terreno di un estensione pari a 400mq, oltre che i cumuli di sabbia sottratti alla pubblica fruizione e l’escavatore utilizzato per commettere il reato. Si procedeva, altresì, a sanzionare amministrativamente i soggetti in questione per l’estrazione non autorizzata di materiale dal demanio.