“Siamo sempre stati dalla parte dei consumatori e continueremo a farlo. Siamo favorevoli ad azioni volte ad analizzare le dinamiche dei prezzi”. Così Riccardo Felicetti, presidente dei pastai di Unione Italiana Food alla notizia del mandato del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, di convocare la Commissione di allerta rapida per analizzare la dinamica del prezzo della pasta.
Questa, secondo Felicetti, dipende da molti fattori. “Il grano – osserva – ha prezzi troppo fluttuanti e non è l’industria della pasta a determinare il prezzo del grano duro, a farlo è il mercato globale con meccanismi e quotazioni internazionali. A ciò si aggiunge il costo della trasformazione in semola, quello energetico, del packaging, della logistica e dei vari passaggi della filiera. C’è da ricordare – aggiunge Felicetti – che la pasta oggi a scaffale è stata prodotta mesi fa con grano duro acquistato alle quotazioni del periodo ancora precedente e con i costi energetici del picco di crisi. Ciò premesso, ben vengano le verifiche: i pastai sono aperti a tutti i confronti del caso”