Un quinto degli italiani vittima di truffe sugli acquisti online. Eurispes, diffuse anche le richieste di soldi con inganno sul web

Oltre un quinto degli italiani riferisce di essere stato vittima di truffe negli acquisti online (21,6%). Il secondo reato informatico più diffuso sono le richieste di denaro con inganno – da parte di persone che si fingono amici o parenti in difficoltà (18,7%), il terzo la sottrazione di dati di autenticazione come nome, password, riferimenti bancari, ecc. (17,8%).

È quanto emerge da un’indagine condotta da Eurispes in collaborazione con il dipartimento della pubblica sicurezza e la direzione centrale della polizia criminale. A seguire ci sono il ransomware (virus informatici che rendono inaccessibili i dati del computer e chiedono il pagamento di un riscatto per ripristinarli – capitato al 6,5%) ed il revenge porn, consistente nella diffusione, senza consenso, di foto o video intimi, tramite social o piattaforme digitali spesso per vendetta (6%).

Un quinto degli intervistati riferisce inoltre di aver avvertito una violazione della propria privacy per essere stato contattato online in modo insistente (20,6%); quasi un quinto per aver visto pubblicare online senza consenso foto in cui era presente (19,6%); il 16,4% per la pubblicazione online di frasi che rivelavano questioni personali; il 15,8% per la pubblicazione online senza consenso di video in cui era presente.

Più contenuta la percentuale di chi è stato infastidito dalla diffusione online di informazioni false e diffamatorie nei suoi confronti (8,9%). 

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