Solo due donne su dieci siedono nei cda delle aziende di moda, mentre in La Francia la quota femminile è pari a circa il 50%, in Germania al 29%, negli Stati Uniti al 38%. La media globale/europea è del 33%. Nel Tessile-Abbigliamento, se si incentra l’analisi sul solo segmento femminile (donne su totale donne), si rileva come quasi 7 donne su 10 (69,2%) siano operaie, a fronte di un 26,9% di impiegate, uno 0,9% di quadri e di uno 0,3% di dirigenti.
Sono alcuni dei dati più interessanti emersi nella ricerca Donne e Moda: il barometro 2023, promossa da PwC Italia in collaborazione con Il Foglio della Moda, inserto mensile di cultura e industria della Moda del quotidiano Il Foglio. Al centro dell’indagine – presentata oggi a Milano – la presenza femminile su tutta la filiera della moda italiana. In Italia le donne rappresentano il 28,2% dei membri degli organi societari del fashion (cda, cs, procuratori) in crescita del 9,8% sul 2021. Nel 2022 i best performer per presenza femminile nei cda sono Tod’s SpA (6 donne ), Brunello Cucinelli SpA (5 donne), Moncler SpA (5 donne).
Rimane che in termini assolutiti il numero di cariche ricoperte da donne all’interno dei cda rimane decisamente inferiore rispetto a quello degli uomini (156 vs 489). Di contro, nel 2021 l’occupazione femminile nell’industria tessile ha raggiunto il 48,6% (49% nel 2020) e nell’abbigliamento il 66,7% (66,7% nel 2020).
A livello di qualifica, l’incidenza femminile più alta si registra nelle posizioni impiegatizie, dove le donne rappresentano il 67,3% del totale degli impiegati ea seguire nei ruoli di produzione: il 57,8% degli operai è donna. La percentuale di donne quadro è invece pari al 37,5% contro il 62,6% di uomini, e ulteriormente al ribasso per i ruoli dirigenziali (22,8% donne, vs. 77,2% uomini).