Nasce il Reimar, il Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari. Introdotto con la legge regionale 9/2019, ha come obiettivi la promozione e valorizzazione della storia dei borghi marinari, della pesca e dei prodotti ittici quale elemento identitario, il riconoscimento delle potenzialità economiche e produttive, la salvaguardia della biodiversità marina autoctona e la promozione della cultura delle antiche maestranze del mare.
Dopo il Registro delle eredità immateriali della Sicilia (Reis), con cui la Regione Siciliana ha catalogato espressioni dei saperi dell’Isola per sottolinearne l’importanza nella nostra cultura e nelle nostre tradizioni, arriva il Reimar: uno strumento fondamentale per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio, materiale e non, legato alla storia delle comunità costiere siciliane. Il Registro, presente sull’omonimo portale on line, remair.it, è articolato in 6 sezioni integrate: borghi marinari; saperi del mare; celebrazioni rituali; espressioni tradizionali e spazi culturali; tonnare fisse, costruzioni e manufatti tradizionali; musei del mare. L’idea dell’assessorato della Pesca mediterranea è mettere assieme il lavoro di più dipartimenti regionali per fare rete e far sì che nei borghi marinari si possa creare non solo nuova imprenditorialità turistica, ma anche un circuito che coinvolgerà pure le eccellenze enogastronomiche. Lo scopo finale è arrivare alla certificazione dei “Borghi marinari di Sicilia”.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina al
dipartimento degli Affari extraregionali della Regione Siciliana, in via
Magliocco a Palermo, alla presenza dei vertici dell’assessorato e del
dipartimento regionale e di alcuni sindaci delle località rivierasche. Da una
prima ricognizione, effettuata dalla società incaricata iWorld Ets in
collaborazione con i Flag/Gac di Sicilia, è emersa l’identificazione di 16
borghi marinari, e delle loro risorse più rilevanti, fra le località presenti
lungo gli oltre 1.500 chilometri di coste siciliane. Si tratta di Aci Trezza,
Borgate di Acireale, Bonagia, Castellammare del Golfo, Cefalù, Favignana, Isola
delle Femmine, Lipari, Marinella di Selinunte, Marzamemi, Portopalo di Capo
Passero, Riposto e Torre Archirafi, San Vito Lo Capo, Borgate di Santa Flavia,
Sciacca, Sferracavallo.
Il Registro è un percorso “in progress”: altri borghi, rispondenti ai criteri richiesti e interessati a essere inseriti nel Reimar, possono fare domanda al dipartimento della Pesca mediterranea, in qualità di ente gestore del Registro, attraverso il sito on line. Le istanze di iscrizione possono provenire direttamente dai detentori di tradizioni e saperi orali (quali individui, comunità e gruppi) o, a seconda del caso, dai singoli Comuni. Sarà poi la commissione di valutazione nominata dal dipartimento regionale ad analizzare a documentazione e pronunciarsi sull’iscrizione del borgo candidato.