Dal 15 al 21 maggio si celebrerà la settimana mondiale della sicurezza stradale e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha organizzato una serie di iniziative per sensibilizzare i più giovani su un tema di straordinaria importanza.
L’obiettivo, come ha comunicato il MIT in una nota, è quello di promuovere la cultura della sicurezza stradale e contribuire all’acquisizione, soprattutto da parte dei giovani, della consapevolezza alla guida dei veicoli, attraverso un percorso che va dai monopattini, passando per i cicli e ciclomotori, per arrivare alle autovetture.
“Bisogna spiegare ai ragazzi di 16 anni quello che si rischia in auto e in moto. Credo che sia necessario insegnare ai giovani che i veicoli vanno utilizzati con una adeguata preparazione e la consapevolezza delle prestazioni. – ha dichiarato il viceministro Rixi – Bisogna avere la capacità di gestire i mezzi in tutte le condizioni, rispettando sempre il codice della strada. Servono educazione, prevenzione e sanzioni. Il rispetto della velocità deve essere basilare così come un comportamento prudente nei confronti di pedoni e utenti. Monopattini e veicoli elettrici sono mezzi silenziosi che non danno la percezione dell’avvicinamento. Per questo motivo richiedono una maggiore attenzione da parte dei conduttori. In ogni condizione è necessario mettere in campo responsabilità e giudizio.
“La vita è un bene prezioso, da proteggere. Ognuno di noi deve custodire dentro di sé questa consapevolezza e salvaguardare la propria esistenza, rispettando, al contempo, il benessere altrui”. Questa è la riflessione ed al contempo la linea maestra che guida nelle sue attività sul territorio inerenti la sicurezza stradale l’Automobile Club di Caltanissetta.
I dati sulle vicende drammatiche che si succedono sulle strade – e che spesso coinvolgono i più giovani – fanno emergere che le vittime di incidenti siano, per la maggior parte, la sventurata conseguenza di comportamenti errati: distrazione, alta velocità, guida sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti, utilizzo smodato degli smartphone e mancato rispetto delle regole dettate dal Codice della Strada.
La sicurezza stradale è innanzitutto cultura sociale – afferma Rita Caruso, direttore dell’Automobile Club del Capoluogo Nisseno – educazione civica, che prescinde da qualsiasi attività tecnica.
Abbiamo incontrato il direttore Rita Caruso e le abbiamo posto la seguente domanda: Dott.ssa Caruso, quale è la strada da seguire per sensibilizzare le nuove generazioni alla cultura della sicurezza stradale?
Dialogare con i giovani è fondamentale. Aprire la loro mente ai pericoli della strada e alle sanzioni. Raccontare esperienze vissute, per metterli di fronte a possibili realtà, anche le più crude. Dare voce alle Forze dell’Ordine, che illustrino quali debbano essere i comportamenti corretti da rispettare sulla strada.
L’obiettivo di chi si batte come l’automobile Club d’Italia per mettere in luce la sicurezza stradale è di alimentare un cambiamento culturale, stimolando gli utenti di ogni età ad adottare uno stile di vita sano e rispettoso di loro stessi e degli altri.
L’ambizione è di rendere i cittadini agenti del cambiamento della comunità, responsabilizzandoli per contribuire a creare una cultura della sicurezza stradale volta a proteggere e conservare il valore della vita.
I più recenti dati statistici dimostrano che, nei Paesi europei dove sono state avviate campagne di sensibilizzazione, il numero di incidenti stradali si sia ridotto, grazie a un’attività di informazione e prevenzione in materia di sicurezza sull’asfalto.
Ecco perché è fondamentale promuovere, soprattutto nelle nuove generazioni, l’adozione di comportamenti utili a diventare utenti più sicuri e consapevoli della strada. Per diffondere una nuova cultura della sicurezza stradale e avviarsi tutti, ad ogni età, verso una più profonda coscienza civica.