Scriviamo ogni giorno: messaggi, mail, lista della spesa, post sui social.
In ogni momento comunichiamo qualcosa a qualcuno; trasmettiamo un pensiero, un’opinione, un giudizio, un’emozione e c’è chi, addirittura, scrive anche per mestiere.
Ci
lasciamo travolgere dalla frenesia della vita quotidiana, seppellire da una
valanga di informazioni e non ci rendiamo conto che, più spesso di quanto si
pensi, c’è la necessità, il reale bisogno di prendersi una pausa dal mondo e
cercare di comunicare con noi stessi, di svelare al nostro Io interiore, cosa
sentiamo realmente e, magari, scovare quell’episodio vissuto che ci ha fatto
del male, e del quale non ne abbiamo mai parlato per poi oltrepassarlo e
gettarlo nel cassonetto del passato.
La scrittura, qui, può essere una giusta complice. Scrivere per stare meglio, per scoprire il suo potere terapeutico, per esternare ciò che non si riusciva; la scrittura terapeutica è un’attività che, certamente non può essere sostituita da azioni mediche, ma che ci consente di essere onesti con noi stessi, senza sentirci giudicati, e di mettere a nudo i nostri sentimenti per poi conoscerli per come sono realmente.
Quando usiamo la scrittura per raccontare nel dettaglio esperienze che ci hanno segnato per esprimere emozioni, che prima non riuscivamo perché sepolte dall’inconscio, avviene un processo di disvelamento di noi stessi che ci conduce a una sorprendente e piena consapevolezza di ciò che siamo, di ciò che eravamo e di ciò che saremmo.
La scrittura è un ottimo strumento di autoanalisi, che ci consente di arrivare in profondità fino a raggiungere una comprensione totale; permette di creare un quadro d’insieme che ci aiuta a fare maggiore chiarezza.
È bene, però, scrivere a mano. Oggi, con l’avvento della tecnologia, può sembrare stancante oppure obsoleto scrivere a mano. Invece, scrivere a mano non solo migliora la memoria, la concentrazione e la capacità di sintesi, ma nell’ambito delle emozioni produce reazioni positive, in particolare perché attiva maggiormente i sensi, come quelli del tatto, perché impugniamo la penna e tocchiamo il foglio, o della vista, perché dobbiamo riconoscere le lettere.
Scrivere a mano aiuta a riflettere meglio sul contenuto, proprio perché non siamo costretti a tamburellare velocemente le dita sulla tastiera.
La scrittura a mano rilassa. Se ci sentiamo in tensione la penna sul foglio avrà una pressione maggiore e a mano a mano che le emozioni avranno raggiunto la catarsi, questa si alleggerirà di conseguenza.
Scrivere a mano ci permette di prenderci del tempo per noi stessi, e di gustare quella lentezza che, con la frenesia di oggi, sembra essere diventata utopia.
Il consiglio per iniziare a scrivere? Affrontare la paura di guardarsi dentro; prendere penna e quaderno e iniziare a scrivere. L’ortografia, lo stile, la grammatica, non hanno importanza; ciò che conta sono le emozioni che si vogliono esternare.