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Riesi, addio al 104enne eroe di guerra Salvatore Russo: ex aviere fu insignito della medaglia d’onore

E’ morto all’età di 104 anni, a Riesi, in provincia di Caltanissetta, Salvatore Russo, deportato della Seconda Guerra Mondiale ed Eroe di Guerra insignito della Medaglia d’onore della Repubblica Italiana. A comunicarlo L’Anpi di Riesi, insieme al comitato provinciale Anpi di Caltanissetta. Aviere dell’esercito e presidente onorario dell’Anpi di Riesi, Russo venne catturato dai tedeschi in Albania.

A tal proposito Russo, nato nel 1919, ricordava: “Badoglio firmò l’armistizio incondizionato, noi in aeroporto eravamo in forze maggiori dei tedeschi ma il generale, un fascista, non ci diede indicazioni”. Uno dei tanti casi di un esercito lasciato allo sbaraglio dopo l’8 settembre. Il 104 enne di Riesi ricorda bene le sevizie e le angherie.

Costretto come gli altri a lavorare in fabbrica su turni di 12 ore, alternativamente di giorno e di notte, insieme ai compagni di prigionia. “Per la fame – ha raccontato – commettevamo qualche furto. Avevamo rubato le patate da un magazzino vicino. Ci hanno preso e portato in una stanza facendoci mettere in uno sgabello a petto in giù con la testa fra le gambe dei tedeschi e un altro che dava bastonate”.

Due anni di prigionia prima della liberazione e del ritorno a casa. Prima, però, bombardamenti alleati sui campi e tante persone viste morire. “Ho subito pure io i bombardamenti e una notte, la più spinosa, per quattro cinque giorni bombardamenti a tappeto. I morti cadevano a terra insieme agli animali. Per fortuna avevo una coperta e quando ero fuori dopo l’allarme anti aereo, mi sono trovato rannicchiato con una coperta addosso, se ero più alzato non sarei qui”.

Il 28 gennaio 2017 Russo ha ricevuto la medaglia d’onore del Consiglio dei Ministri come deportato Imi dal prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta. La sua storia è stata pubblicata all’interno del manoscritto Resistenti, storie di antifascisti, partigiani e deportati di Riesi.

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