“Oggi celebriamo la Festa del lavoro, che è anche l’ambito da cui stanno arrivando notizie positive”. Ha esordito così, Andrea Cafà, presidente dell’associazione di imprese CIFA Italia e del fondo interprofessionale Fonarcom, nel messaggio personale inviato a Napoli, dove è in corso la manifestazione della confederazione sindacale CONFSAL. E ha proseguito con alcune considerazioni sulla situazione del mercato del lavoro in Italia.
“L’occupazione è in aumento e aumenterà ancora. Sono molte le imprese europee cha stanno abbandonando l’Asia per rientrare in Europa. Un reshoring che sta innescando una grande richiesta di manodopera e che costituisce un’opportunità che l’Italia e gli altri paesi della Ue non possono proprio perdere”.
“Purtroppo, tutto il mercato del lavoro europeo, e in particolare il nostro, vive una crisi di competenze professionali. A volte sono gli stessi imprenditori a non saper valorizzare le competenze dei lavoratori o di chi cerca occupazione, così, soprattutto i giovani, se ne vanno all’estero”.
“Credo che per rivitalizzare e qualificare occupazione e attività produttive serva una forte azione di sistema tra i diversi attori in campo: governo, regioni, fondi interprofessionali e tutti quei soggetti che a vario titolo si occupano di formazione. ‘Potenziare la sinergia tra pubblico e privato’, ecco la parola d’ordine di un programma ambizioso, in cui, personalmente, individuo il ruolo fondamentale dei fondi interprofessionali, la cui mission, com’è noto, è proprio finanziare quella formazione che oggi necessita tanto alle imprese”.
“Visto il contesto, e vista la forte richiesta di manodopera, apprezzo la decisione del governo di abbassare il CUNEO FISCALE, ancora troppo alto nel nostro Paese. Mi auguro che arrivino altri segnali per le aziende italiane e per le imprese che stanno rientrando in Europa e stanno decidendo in quale paese riprendere la produzione”.
“Infine, nel giorno in cui si celebra la Festa del lavoro voglio fare un appello agli imprenditori: ‘VALORIZZATE LE COMPETENZE’, tutte le competenze, basse o alte che siano. Senza di esse, difficilmente le imprese, che devono ridisegnarsi in vista del futuro, riusciranno a sopravvivere”.