MUSSOMELI -. Lo avevamo incontrato la scorsa estate a Mussomeli. Elegante e disinvolto, il 46enne dott. Luciano Verrone, medico specialista italo-argentino di origini molisane e siciliane, dopo avere partecipato a un convegno internazionale di traumatologia sportiva a Lione, aveva preso un aereo ed era atterrato a Catania, dove aveva preso a nolo un’auto e aveva raggiunto Mussomeli. Anche lui come molti altri suoi connazionali aveva presentato domanda all’Asp di Caltanissetta per venire a lavorare presso il locale ospedale “Maria Immacolata-Longo”. E quella che un anno fa era soltanto un speranza, ovvero l’arrivo dei medici argentini, adesso è diventata realtà, anche se veramente contati sulle dita di una mano erano quelli che ci credevano. Multilingue (parla fluentemente l’italiano e l’inglese oltre lo spagnolo), sposato e padre di due gemelli, il dott. Verrone ha giocato per anni in modo professionale a calcetto in Italia nelle massime serie, quindi la laurea e la specializzazione, con particolare passione per gli interventi in artroscopia al ginocchio e alla caviglia. Venerdì la firma del contratto con l’Asp. Col dott. Verrone ha firmato anche il dott. Gustavo Javier, già primario del reparto di Ortopedia di un grande ospedale argentino e docente della Scuola di specializzazione in ortopedia. “Diamo il benvenuto al dott. Verrone e al dott. Javier –diceva ieri il sindaco e deputato Giuseppe Catania- che insieme ai nostri ortopedici già presenti all’ospedale di Mussomeli, faranno una bella squadra. A tutti loro auguro buon lavoro. Nei prossimi giorni avremo nuovi ingressi di medici e, da martedì 2 maggio, saranno riaperte le sale operatorie, così come assicurato dai vertici Asp. Ringrazio per la disponibilità il commissario Alessandro Caltagirone e il direttore sanitario Luciano Fiorella.” Cresce insomma la presenza di medici italo-argentini al “Maria Immacolata-Longo” al punto che ieri due sindacalisti navigati come Lillo Polito e Luca Taibi, si dicevano ottimisti sul futuro dell’ospedale, confidando che entro l’anno, se non ci saranno intoppi, si potrebbero aprire tutti i reparti, quindi anche la Pediatria e la Riabilitazione. “Un ospedale per essere tale deve funzionare a pieno regime. E adesso che la strada è stata tracciata, si può e si deve continuare per riaprire i reparti chiusi, attivare quelli mai aperti e riprendere gli interventi chirurgici.” (FONTE LA SICILIA ROBERTO MISTRETTA)
Ospedale “Maria Immacolata Longo” Mussomeli : Ortopedici traumatologi argentini firmano contratto
Mar, 02/05/2023 - 16:44
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